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Milano travolta dalla burrasca d’agosto, fiumi in piena

- di: Matteo Borrelli
 
Milano travolta dalla burrasca d’agosto, fiumi in piena
Milano, burrasca d’agosto: fiumi in piena e allerta arancione
Temporali violenti, parchi chiusi e corsi d’acqua osservati speciali. Il Lambro supera la soglia critica, evacuata una comunità.Il Comune invita a evitare aree verdi e sottopassi a rischio. Allerta arancione in Lombardia e Liguria, gialla in altre regioni.

(Foto: temporali violenti a Milano).

Una notte di acqua e lampi sulla città

La notte tra il 19 e il 20 agosto 2025 resterà impressa nella memoria dei milanesi come l’esplosione improvvisa di una lunga tensione estiva. Alle due del mattino, un muro d’acqua ha squarciato la quiete agostana, illuminato da fulmini che hanno ridisegnato il cielo sopra la metropoli. In poche ore, Milano ha visto cadere quasi 50 millimetri di pioggia, secondo quanto comunicato dall’assessore alla Mobilità e Ambiente Marco Granelli. L’ondata temporalesca, che ha interessato anche Monza e ampie zone della Brianza, ha segnato l’arrivo della cosiddetta burrasca d’agosto, un fenomeno atteso ma sempre temuto.

Per chi è rimasto in città, semideserta per le ferie, la pioggia è stata da un lato un sollievo: dopo settimane di afa soffocante, le temperature sono scese su valori più vivibili, con minime di 22 °C e massime di 27 °C. Ma dall’altro ha riacceso la paura delle esondazioni, ferita aperta e mai del tutto sanata nella memoria collettiva.

Il Lambro oltre la soglia

L’episodio più preoccupante riguarda il fiume Lambro, che in via Feltre ha superato quota 2,40 metri. La crescita repentina ha costretto all’evacuazione della comunità educativa Ceas, mentre in zona Ponte Lambro è stata chiusa via Vittorini con l’attivazione delle paratie mobili. “Abbiamo agito in tempi rapidi per garantire la sicurezza dei residenti”, ha dichiarato l’assessore alla Mobilità e Ambiente Marco Granelli in un post diffuso alle prime luci dell’alba.

Meno critica, almeno per il momento, la situazione del Seveso: la vasca di laminazione non è entrata in funzione, ma i tecnici restano in allerta. Anche l’Olona è sorvegliato speciale, con controlli costanti da parte dei volontari della Protezione Civile.

La macchina della prevenzione

L’allerta arancione diramata dalla Protezione Civile è scattata già martedì sera, coinvolgendo tutta la Lombardia insieme alla Liguria. Per la giornata di mercoledì 20 agosto, la previsione è di temporali alternati a schiarite, con la possibilità di nuove celle temporalesche improvvise nel pomeriggio.

Il Comune di Milano ha reagito chiudendo tutti i parchi cittadini e delimitando con transenne gli accessi al Museo di Storia Naturale e all’Acquario Civico, che rimangono visitabili solo con percorsi protetti. In una nota ufficiale, Palazzo Marino ha raccomandato ai cittadini di “evitare aree verdi, non sostare sotto alberi, impalcature, dehors e tende, prestare attenzione ai sottopassi e alle zone esondabili, e mettere in sicurezza balconi e terrazzi”, ha precisato il Comune di Milano.

Milano e la memoria corta delle alluvioni

Il rapporto tra Milano e i suoi corsi d’acqua è da sempre complesso. Il Seveso, con le sue piene lampo, rappresenta un incubo ricorrente per i quartieri a nord della città, come Niguarda e Isola, colpiti da esondazioni ripetute nel corso dei decenni. Le vasche di laminazione, pensate come soluzione strutturale, non hanno ancora dato la piena garanzia di tenuta. Il Lambro, invece, è meno noto alle cronache quotidiane, ma quando rompe gli argini lo fa con una forza devastante.

Gli episodi di queste ore riportano in primo piano un tema che Milano conosce bene: la fragilità idraulica di un territorio densamente urbanizzato. E mentre le amministrazioni negli anni hanno moltiplicato piani e opere, la sensazione dei cittadini è che ogni burrasca riapra le stesse paure.

La burrasca d’agosto in chiave nazionale

Il maltempo che ha colpito Milano non è un caso isolato. L’intera fascia settentrionale del Paese sta vivendo giorni di instabilità. L’allerta arancione riguarda Lombardia e Liguria, mentre Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna restano in allerta gialla. Secondo i bollettini meteo del 19 agosto 2025, le precipitazioni potranno assumere carattere di nubifragio con rischio di grandinate e forti raffiche di vento.

Al Centro e al Sud la situazione appare diversa: qui domina ancora l’anticiclone africano che, nelle ultime settimane, ha fatto schizzare le colonnine di mercurio sopra i 38 °C. È l’Italia spaccata in due: da un lato i nubifragi, dall’altro la siccità.

Clima che cambia, città che rischiano

I meteorologi spiegano che eventi come quello della notte scorsa sono sempre più frequenti in un contesto di riscaldamento globale. “La maggiore energia accumulata nell’atmosfera amplifica l’intensità dei temporali estivi”, ha commentato il climatologo Luca Mercalli. A suo avviso, Milano è particolarmente esposta perché “grandi aree impermeabilizzate e una fitta urbanizzazione riducono la capacità di assorbimento del suolo e amplificano i rischi idraulici”.

Il risultato è una città in bilico tra la ricerca di refrigerio e la paura dell’acqua che invade scantinati, garage e sottopassi.

Voci dalla città

Tra chi ha vissuto la notte di pioggia battente c’è chi racconta di aver visto i tombini esplodere sotto la pressione dell’acqua e chi, più semplicemente, si è goduto lo spettacolo naturale dal balcone. “Finalmente si respira”, scrive su X (ex Twitter) una residente di Città Studi. Ma non manca chi denuncia i disagi: “Nonostante gli avvisi, molti sottopassi erano già invasi dopo mezz’ora”, segnala un automobilista fermo in viale Certosa.

I commercianti guardano con apprensione al prosieguo della settimana: i temporali potrebbero scoraggiare ulteriormente le poche presenze turistiche rimaste in città ad agosto, penalizzando bar, ristoranti e attività di quartiere.

Un equilibrio fragile

Milano oggi si muove in equilibrio tra sollievo e allarme. Il refrigerio è arrivato, ma accompagnato da una dimostrazione di forza della natura che mette in discussione l’idea stessa di sicurezza urbana. Le prossime ore saranno decisive: la tenuta dei fiumi e l’eventuale formazione di nuove celle temporalesche diranno se la burrasca d’agosto resterà solo un episodio di spettacolare intensità o se lascerà nuovi segni tangibili su una città che vive in costante dialogo con l’acqua.

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