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Gli appuntamenti del weekend, dal Gibellina Photoroad alle pitture rivelate di Van Eyck

- di: Samantha De Martin
 
Gli appuntamenti del weekend, dal Gibellina Photoroad alle pitture rivelate di Van Eyck

FOTO: Allestimento del progetto espositivo Jan Van Eyck e le miniature rivelate, Palazzo Madama, Torino

Taccuini di viaggio come tele dell’inconscio, mappe intime dove il segno disegna il paesaggio dell’anima, in un racconto visivo sospeso tra sogno e coscienza. È il “racconto lungo un viaggio” di Andrea Lelario, la mostra a cura di Nicoletta Provenzano ospitata fino al 21 settembre presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Gli appuntamenti del weekend, dal Gibellina Photoroad alle pitture rivelate di Van Eyck

Disegno, incisione, grafite, fotoincisione sono le tecniche predilette dell’artista che in questa mostra traccia un itinerario espositivo sul tema del viaggio come chiave poetica e dispositivo simbolico per indagare il legame profondo tra inconscio e materia, memoria e immaginazione, sogno e cosmo.

Elementi cardine di questo viaggio sono due modellini di treni, in scala 1:87, che materializzano pensiero e inconscio come ideale moto perpetuo. Il treno, alter ego dell’anima in movimento, diventa così metafora del destino e figura dell’immaginario: un attraversamento continuo tra reale e mete del possibile.

Intorno a questo “racconto lungo un viaggio”, la mostra si dispiega in un’indagine che percorre anima, universo e psiche, fantasia e realtà, sogno e mistero.

A Torino le pitture rivelate di Van Eyck

Fino all’8 settembre Palazzo Madama, a Torino, sarà la sede del progetto espositivo Van Eyck e le miniature rivelate, curato da Simonetta Castronovo, conservatrice di Palazzo Madama, e realizzato in partnership con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino.

La mostra nasce dalla volontà di valorizzare e approfondire la conoscenza della collezione di manoscritti e miniature ritagliate (cuttings) del Museo Civico d’Arte Antica di Torino, caratterizzata da 20 codici miniati, 10 incunaboli e da un ricco fondo di 80 tra fogli e miniature ritagliate, databili tra il XIII e il XVI secolo raramente esposte.

Il progetto vuole illustrare al pubblico un patrimonio che pochi conoscono, inquadrando ciascun frammento nel giusto contesto geografico e stilistico, e aprendo anche degli approfondimenti sulle tecniche di realizzazione dei manoscritti, sui materiali impiegati, ma anche sulle biblioteche nel Medioevo e nel Rinascimento e sulla circolazione dei libri in questo periodo.

Ci sono gli Statuti della Città di Torino del 1360 (il cosiddetto Codice delle Catene, oggi conservato nell’Archivio Storico del Comune), con i primi ordinamenti che regolavano la vita cittadina e i rapporti del Comune con i conti di Savoia, e c’è, nella sezione dedicata al XV secolo in Francia e nelle Fiandre, il celebre codice delle Très Belles Heures de Notre Dame di Jean de Berry, noto anche come Heures de Turin-Milan, con miniature di Jan van Eyck, l’opera più preziosa in assoluto del Museo Civico di Torino, mai più esposto al pubblico dal 2019. Risalenti al XV e XVI secolo e provenienti da Ducato di Savoia sono invece, il Libro d’Ore Deloche del Maestro del Principe di Piemonte e il Laudario della Confraternita di Santa Croce di Cuneo.

Milano brilla con l’Art Déco

Per celebrare il centenario de l'Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes di Parigi, l'evento che segnò l’affermazione dello “Stile 1925” o Art Déco, un gusto innovativo diffusosi in Europa nel primo dopoguerra, Palazzo Reale, a Milano, ospita fino al 29 giugno la mostra Art Déco. Il trionfo della modernità. Un raffinato percorso ricco di straordinari esempi di arti decorative italiane ed europee, dai vetri alle porcellane alle maioliche, dai tessuti agli arredi e all’oreficeria, senza tralasciare dipinti, sculture, disegni e manifesti pubblicitari, immagini d'epoca e spezzoni cinematografici per restituire il più possibile il clima e le atmosfere di un'epoca irripetibile e affascinante.

Al via il Gibellina Photoroad

Dal 20 giugno al 20 agosto, la città di Gibellina (Trapani), ricostruita all’indomani del terremoto del Belice del 1968 con il contributo di alcuni tra i più importanti architetti e artisti della seconda metà del Novecento, ospita il Gibellina Photoroad, l’unico festival italiano di fotografia e arti visive open air e site-specific. Per due mesi mostre outdoor, installazioni fotografiche di grande formato, allestimenti visionari entreranno in connessione con il paesaggio della città-museo di Gibellina, prossima Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026. Il festival biennale Gibellina Photoroad (GPR) firma quest’anno la sua quinta edizione, che anticipa il 2026, sempre con la direzione artistica di Arianna Catania, organizzata dall’Associazione culturale On Image e promossa dal Comune di Gibellina e dalla Fondazione Orestiadi.

Il tema scelto quest’anno è “Senza tempo”. Su questo si confronteranno autori affermati nel panorama internazionale come Alex Majoli, Mandy Barker, Paolo Ventura, Feng Li solo per citarne alcuni, e talenti emergenti provenienti da tutto il mondo, che presenteranno lavori inediti, molti dei quali realizzati attraverso progetti di residenza artistiche a Gibellina.

Le giornate di inaugurazione, dal 20 al 22 giugno trasformeranno la città del Belice in un palcoscenico della creatività contemporanea internazionale, con tre giorni di eventi gratuiti, tra talk, visite guidate, performance, video e prospettive stranianti.

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