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Multiproprietà, da vacanza da sogno a incubo. Federcontribuenti: troppi comportamenti ‘impropri’ relativi alle amministrazioni delle comunità

- di: Romolo Martelloni
 
Multiproprietà, da vacanza da sogno a incubo. Federcontribuenti: troppi comportamenti ‘impropri’ relativi alle amministrazioni delle comunità
Spagna, Caraibi, Maldive, Indonesia… Natura incontaminata, spiagge da favola e paesaggi spettacolari avvolti da mari azzurri e cristallini. Chi non sognerebbe d’avere una casa in uno di questi angoli di paradiso? E difatti a partire dagli anni Ottanta ha iniziato a spopolare la moda delle multiproprietà,  un formula vacanziera consistente nell'acquisto di una quota di una proprietà immobiliare per un determinato periodo dell'anno (solitamente una o due settimane) che può durare per tutta la vita e passare in successione ai familiari. Quasi sempre si tratta di case arredate in luoghi esotici e paradisiaci, località di mare, ma anche montagna o campagna, ed ubicate all'interno di residence amministrati da società che gestiscono le spese e i servizi comuni (piscine, giardini, etc.). E sono moltissimi gli italiani che si sono lasciati allettare dalle promesse insite in questa formula. Ma sono anche moltissimi quelli che hanno capito che non sempre il gioco non vale la candela. Spesso, infatti, i soldi sborsati tra spese condominiali, mantenimento dell`immobile, e in più quelle di viaggio, da mettere in conto ogni volta sono veramente tanti. Il che vuol dire che trascorrere qualche giorno “nel proprio appartamento” viene a costare molto di più che una vacanza in luoghi diversi, in periodi dell’anno a scelta. Anche perché la persona che sceglie la multiproprietà deve decidere di andare in vacanza in periodi stabiliti e sempre in quel mese, limitando notevolmente la libertà di scelta. Non solo: gli inghippi, per non dire truffe, sono dietro l’angolo: multiproprietà fantasma, promesse non mantenute, commissioni anticipate, società di dubbia provenienza e molto altro ancora. Fino a che, stremate, le persone decidono di disfarsi di questo pesante ed oneroso fardello. Il che è tutt’altro che semplice, oltre a rappresentare un ulteriore esborso di danaro. Senza contare che proprio il disfarsi della multiproprietà si può trasformare in un incubo, con agenzie che pretendono il pagamento anticipato e che in alcuni casi addirittura fanno stipulare un nuovo contratto con la sorpresa per il malcapitato di turno di trovarsi con non una, ma due multiproprietà.

Multiproprietà, da vacanza da sogno a incubo. Federcontribuenti: troppi comportamenti ‘impropri’ relativi alle amministrazioni delle comunità

In questo nebuloso scenario, da anni Federcontribuenti si pone con forza al fianco di tutti quei consumatori che, dopo aver ceduto al richiamo delle sirene manco la multiproprietà fosse l’affare della vita, hanno cambiato idea. O, peggio, si sono scontrati con delle vere e proprie truffe. Ultimamente, denuncia l’Associazione che da sempre si batte per i diritti dei consumatori, sono ad esempio aumentate le richieste di assistenza da parte dei possessori di multiproprietà in Spagna. Svolgendo un’indagine sulle problematiche legate ai possessori di multiproprietà in Spagna su un campione di 5mila italiani, in un bacino stimato di oltre 90mila famiglie che hanno acquistato diritti reali o d'uso con una delle tante formule proposte, Federcontribuenti ha riscontrato che più del 80% non è per nulla soddisfatto dell’acquisto e l’86% si lamenta degli elevati costi di manutenzione e di gestione. “Abbiamo riscontrato - ci dice Federcontribuenti - che molti lamentano comportamenti alquanto ‘impropri’ relativi alle amministrazioni delle comunità. Migliaia di multiproprietari hanno ricevuto o stanno ricevendo richieste con somme di denaro esagerate relative alle quote di manutenzione straordinaria: infatti, molti residence, avendo oramai svariati anni di età, necessitano di interventi strutturali”. Nella fattispecie, infatti, si tratta dell’attività sviluppata dai primi anni Ottanta fino al 2010, anno che determinò la fine di questo sistema che era finalizzato ad avere una “casa per le vacanze” in località esotiche e da poter sfruttare tutto l'anno con il sistema dello scambio del periodo della propria settimana (naturalmente anche questo a pagamento extra): in questo caso parliamo di Spagna e arcipelago delle Canarie.

Negli ultimi mesi - prosegue Federcontribuenti - siamo stati sommersi da migliaia di segnalazioni di multiproprietari che non sanno come liberarsi delle quote di multiproprietà, oppure tentano la via del non pagamento delle spese richieste per svincolarsi dal diritto, ma questa strada non è la soluzione, anzi, ha dato lavoro a molti legali italiani ove le amministrazioni eleggono domicilio per ingiungere il debitore, con conseguenti forti aggravi delle spese.  Queste situazioni sono onerose e necessitano di comprensione, conoscenza del settore ed affidamento ad un'organizzazione seria, professionale e competente, con referenze qualificate nello stato in oggetto”.

Molto semplicemente, al di là del concetto di vacanza che è tanto bello quanto soggettivo, il consumatore non intende più pagare i costi di un prodotto divenuto obsoleto ed anti economico. Inoltre, nel caso della Spagna ma non solo, il costo della vita negli ultimi anni è aumentato a dismisura e coloro che comprarono nel passato dei diritti di godimento, in varie formule, anche per la convenienza del basso costo della vita, ora chiedono di essere liberati nel più breve tempo possibile anche in virtù del fatto che possedere una multiproprietà significa mostrare il fianco a molteplici truffe legate a questo settore oramai logoro.

“È curioso – osserva Federcontribuenti - sapere che gli altri europei (inglesi, francesi, tedeschi, ecc) che avevano acquistato questo tipo di diritti in maniera ancor più massiccia di noi italiani, hanno già risolto le loro obbligazioni inerenti il settore da più di un decennio tramite potenti studi legali sviluppati negli stati menzionati e che si erano specializzati appositamente in funzione delle previsioni di abbandono del settore ‘vacanze di proprietà’. La raccomandazione ai consumatori - conclude Federcontribuenti - è di abbandonare i vari tentativi di ‘vendere’ tali diritti:  oramai è assodato che non hanno alcun mercato ma si rischia di essere catturati all'amo da molte organizzazioni di truffatori che si sono radicalizzate in questo settore che creano false illusioni e che poi alla fine, poco o tanto, spillano ancora denaro al già tanto tartassato multiproprietario, senza portarlo a nulla. infine  la multiproprietà se la ritrova sempre a proprio nome: l'unica cosa che non rischia è che gliela possano rubare”.

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