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New York Times e Amazon, un’intesa che cambia il futuro dell’informazione

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
New York Times e Amazon, un’intesa che cambia il futuro dell’informazione
Il New York Times ha firmato un accordo pluriennale con Amazon, autorizzando l’uso dei suoi contenuti giornalistici all’interno dei sistemi di intelligenza artificiale del colosso tecnologico. Alexa, l’assistente vocale di Amazon, potrà quindi leggere, sintetizzare e diffondere una selezione di articoli del quotidiano newyorkese, incluse le sezioni NYT Cooking e The Athletic. Si tratta di una svolta senza precedenti: per la prima volta una grande testata americana apre in modo così netto alla collaborazione con una big tech per l’elaborazione di contenuti tramite IA.

New York Times e Amazon, un’intesa che cambia il futuro dell’informazione

L’intesa arriva in un momento delicato per il rapporto tra media e tecnologia. Solo pochi mesi fa, lo stesso New York Times aveva avviato un’azione legale nei confronti di OpenAI e Microsoft, accusandole di aver utilizzato senza autorizzazione milioni di articoli per addestrare i propri modelli linguistici. Il caso è ancora aperto, ma l’accordo con Amazon rappresenta un segnale chiaro: da una linea puramente difensiva si passa a una strategia che prevede intese commerciali, con l’obiettivo di valorizzare il lavoro redazionale anche all’interno dei nuovi ecosistemi digitali.

Una scelta in linea con la valorizzazione dei contenuti

Meredith Kopit Levien, CEO del New York Times, ha spiegato che l’accordo è pienamente coerente con la visione editoriale del giornale, fondata sul principio che il giornalismo di qualità deve essere riconosciuto e retribuito. L’intesa con Amazon prevede non solo l’utilizzo dei contenuti già pubblicati, ma anche forme di integrazione dinamica nel funzionamento quotidiano di Alexa, che potrà così offrire ai suoi utenti aggiornamenti affidabili provenienti da una fonte autorevole. I dettagli economici dell’intesa non sono stati resi noti, ma si tratta con tutta evidenza di una collaborazione strategica, destinata ad avere effetti duraturi.

Una tendenza che si rafforza nel settore

Il New York Times non è il solo a muoversi in questa direzione. Negli ultimi mesi anche Reuters e Financial Times hanno siglato accordi per consentire l’utilizzo dei propri contenuti da parte delle società che sviluppano IA generativa. Una conferma che i grandi gruppi editoriali, dopo una lunga fase di cautela e diffidenza, stanno cercando di trovare una posizione negoziale solida nel confronto con i giganti della tecnologia. La via dell’accordo, secondo molti osservatori, potrebbe diventare lo standard, anche per evitare lo svuotamento di valore dei contenuti giornalistici nell’era dell’intelligenza artificiale.

Verso un nuovo ecosistema dell’informazione

L’accordo tra il New York Times e Amazon prefigura un futuro in cui le notizie potranno essere fruite con modalità sempre più fluide: lette da un assistente vocale, selezionate da un algoritmo, offerte in tempo reale attraverso dispositivi sempre più personalizzati. Se da un lato questa integrazione rappresenta un’opportunità, dall’altro impone ai media di presidiare con attenzione le regole della distribuzione e della remunerazione. In questo scenario, le intese come quella tra il NYT e Amazon potrebbero segnare l’inizio di un nuovo equilibrio tra chi produce informazione e chi la veicola su scala globale.
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