No alla Sugar Tax: appello al governo da 15 sigle dell'agroalimentare

- di: Redazione
 
Assobibe Confindustria, l'associazione italiana dell'industria bevande analcoliche, e altre 14 sigle di rappresentanza della filiera agroalimentare dicono no alla cosiddetta Sugar Tax, la tassa sulle bibite zuccherate che, in assenza di proroghe, potrebbe partire dal 1° luglio 2025.

No alla Sugar Tax: appello al governo da 15 sigle dell'agroalimentare

L'appello al governo per chiedere un dialogo con le parti coinvolte è sottoscritto da Assobibe con Confagricoltura, Federalimentare, Federdistribuzione, Cisl, Cgil, Uila Nazionale, Centromarca, Unione Italiana Food, Italgrob, Confida, Anfima, Federazione Carta e Grafica, Federazione Gomma Plastica, Assovetro. Secondo il presidente di Assobibe, Giangiacomo Pierini "gli effetti di questa nuova tassa sarebbero devastanti. Come settore noi non chiediamo sussidi o aiuti ma chiediamo semplicemente di non pagare un'ulteriore tassa che avrebbe sulla intera filiera degli effetti negativi".

I fautori della richiesta sostengono che la Sugar Tax danneggerebbe le imprese e i lavoratori, mettendo a rischio oltre 5.000 posti di lavoro, per le conseguenze di un impatto fiscale rilevante sui produttori che subirebbero un incremento del 28% di fiscalità sul litro, con ricadute sui consumatori che vedranno ridotto il loro potere d'acquisto. Inoltre, le esigue entrate auspicate con l'ingresso della Sugar Tax non considerano i 275 milioni di euro di mancato gettito Iva conseguente alla contrazione del 16% delle vendite nel biennio successivo all'entrata in vigore della norma (dati Nomisma).

A tutto ciò si aggiunge inoltre il freno agli investimenti per oltre 46 milioni di euro, un calo degli acquisti di materia prima di oltre 400 milioni di euro e un taglio del 10% del fatturato. "È importante che non ci siano nuove tassazioni su un settore che ha avuto delle difficoltà – conclude Pierini – che ha vissuto un 2024 non positivo, tranne che per agosto, e che non ha bisogno di ulteriori gabelle, anche burocratiche. Inoltre nei paesi in cui è stata introdotta con un obiettivo salutistico la Sugar Tax non ha mai portato risultati e molti l'hanno poi cancellata".

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