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Pizzaballa: “Vediamo la luce al termine della notte”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Pizzaballa: “Vediamo la luce al termine della notte”

“Non possiamo essere ingenui. Ma certo è la fine di una lunga notte. Più che parlare di pace, direi che vediamo le prime luci dell’alba”. Con queste parole, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ha commentato in un’intervista a la Repubblica l’intesa raggiunta tra Israele e Hamas, che segna la “prima fase” del piano per Gaza.

Pizzaballa: “Vediamo la luce al termine della notte”

Per il porporato, uno dei testimoni più diretti della crisi mediorientale, il momento segna un cambio di segno emotivo dopo mesi di devastazione. “Già stamattina, nelle strade qui intorno, c’era un’energia diversa – racconta –. La strada è lunga, gli ostacoli saranno tanti, però è il momento anche di gioire di questo passo, che è sicuramente positivo”.

“Entrare nel dolore dell’altro richiederà tempo”
Il patriarca invita però alla prudenza. “Ci vorrà tempo, e bisognerà ammettere che non c’è solo la propria parte in questa storia. Entrare anche nel dolore dell’altro richiederà tempo: riconoscere che l’altro c’è, che esiste, mi pare un buon punto di partenza”.
Negli ultimi anni – osserva – è prevalso il principio del “io e nessun altro”, una chiusura che ha impedito qualsiasi percorso di riconciliazione. “Questo dovrà cambiare – avverte –. Non sarà rapido e non sarà facile: ci vorrà un lungo percorso, ci vorrà anche leadership, sia politica che religiosa. Uno dei problemi che abbiamo è che, da entrambe le parti, la leadership non ha aiutato”.

“Quando finirà la guerra, ci si renderà conto della devastazione”
Il patriarca guarda al dopoguerra con realismo. “Quando finirà la guerra, se finirà, ci si potrà rendere conto veramente della situazione. Parliamo di gente che ha perso tutto: casa, lavoro, prospettive. Ci vorrà un grande desiderio di mettersi in gioco per rimanere. Io credo che qualcuno partirà e qualcuno deciderà di restare. Noi, come sempre, ci saremo: stiamo già progettando un ospedale e una scuola”.

“I due Stati restano la soluzione ideale”
Pizzaballa ribadisce la necessità di non abbandonare il principio della soluzione dei due Stati, pilastro da cui far ripartire ogni dialogo. “Resta la soluzione ideale, che non possiamo negare ai palestinesi. Sappiamo bene che non è realizzabile in tempi brevi, ma non si può rinunciare a questo principio. Dovremo fare i conti con la realtà, certo, ma anche pensare a un futuro dignitoso per entrambi i popoli”.

Per il patriarca, la prospettiva non può essere solo politica: “Servirà una nuova leadership, capace e creativa, da entrambi i lati, che pensi a un futuro comune. Senza questa capacità di visione, nessun accordo potrà reggere”.

“L’alba dopo la notte”
Nel linguaggio del patriarca, la metafora della luce si intreccia con l’immagine della rinascita: un’alba fragile ma concreta dopo una notte di distruzione. “È un inizio giusto, qualcosa che porta speranza – conclude –. Ci vorrà pazienza e tanta determinazione. Ma per la prima volta dopo tanto tempo, vediamo la luce al termine della notte”.

Con queste parole, Pizzaballa offre una sintesi del momento storico che la regione sta vivendo: una tregua ancora fragile, ma carica di attese, in cui fede, diplomazia e responsabilità politica sono chiamate a lavorare insieme per trasformare la speranza in un percorso duraturo.

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