Poste Italiane conferma il proprio ruolo di pilastro dell’economia nazionale, grazie a un 2024 da record e a un primo trimestre del 2025 sulla scia dei risultati ottenuti. I dati dello scorso anno testimoniano la solidità e la resilienza del modello di business del Gruppo, guidato dall’AD Matteo Del Fante e dal direttore generale Giuseppe Lasco (nella foto), che ha registrato ricavi pari a 12,6 miliardi di euro, in crescita del 5% rispetto al 2023, e un utile netto di 2,01 miliardi (+4,1% a/a). Numeri oltre le previsioni del piano strategico ai quali si aggiunge l’EBIT adjusted che ha raggiunto i 2,96 miliardi di euro, il triplo del valore registrato nel 2017.
Poste Italiane apre il 2025 sulla scia dei record del 2024
L’importanza di Poste Italiane si estende fino a integrare e coinvolgere l’intera economia nazionale: ogni euro speso da Poste Italiane per l'acquisto di beni e servizi genera infatti un valore economico per il sistema Paese di tre euro. Nel 2024 le attività del Gruppo hanno prodotto oltre 14 miliardi di euro, pari allo 0,6% del PIL italiano. Un risultato che include gli impatti diretti, indiretti e indotti, ossia generati dalla spesa per consumi che si realizza grazie al reddito guadagnato dai lavoratori occupati dal Gruppo. Con circa 199 mila impiegati, Poste Italiane rappresenta il principale datore di lavoro del Paese e contribuisce alle entrate della Pubblica Amministrazione con 2,6 miliardi di gettito fiscale. Risultati cresciuti anno dopo anno: nel 2018 l'impatto era stato di 11,9 miliardi, nel 2022 invece di 12,9 miliardi.
Le conferme del primo trimestre
Il 2025 si è aperto con il miglior primo trimestre in termini di ricavi, EBIT e utile netto della storia di Poste Italiane. Una testimonianza della capacità di progettazione e sviluppo del Gruppo, i cui ricavi si sono attestati sui 3,2 miliardi di euro, registrando una crescita di 152 milioni rispetto al primo trimestre del 2024 (+5%). L’EBIT adjusted ha evidenziato un incremento del 13% a/a, raggiungendo i 796 milioni di euro; analoga progressione di crescita a doppia cifra (+19%) è stata registrata per l’utile netto conseguito, pari a 597 milioni di euro.
Un avvio da record frutto del contributo positivo di tutte le Strategic Business Unit: Servizi Finanziari (+74 milioni di euro, pari a +5,5%), Servizi Assicurativi (+45 milioni di euro, pari a +11,3%), Servizi Postepay (+19 milioni di euro, pari a +5%), e Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione (+15 milioni di euro, pari a +1,6%). L’Assemblea degli azionisti del 30 maggio ha inoltre approvato un dividendo complessivo di 1,08 euro per azione, di cui 0,75 euro per ognuna delle azioni ordinarie in circolazione al 23 giugno 2025, data dello “stacco cedola”.
Innovazione e territorio: il Progetto Polis
Poste Italiane ha dimostrato anche una continua spinta verso l'innovazione e l’attenzione al territorio. In controtendenza rispetto agli altri operatori postali europei che riducono il servizio e annunciano tagli, il Gruppo si è impegnato non soltanto a mantenere aperti gli uffici, ma addirittura ad ampliare l’offerta per i cittadini grazie al Progetto Polis. La linea d’intervento “Sportello Unico” consiste nel portare i servizi della Pubblica Amministrazione in 6.933 uffici postali presenti in comuni con popolazione inferiore a 15 mila abitanti, con la creazione di “Sportelli Unici di prossimità”.
Oltre 3.700 uffici sono già stati rinnovati e sono stati complessivamente erogati più di 90.000 servizi PA, tra cui il rilascio e rinnovo del passaporto, certificati pensionistici, anagrafici e certificazione unica, cedolino della pensione e modello ObisM. Proprio le richieste di passaporti hanno superato quota 50.000 nei 2.305 uffici postali dei piccoli Comuni, e raggiungono le 73.000 totali considerando anche quelle pervenute nelle grandi città. La conclusione dei lavori del Progetto Polis è attesa entro il 2026, contribuendo alla digitalizzazione e al rafforzamento della coesione territoriale.
Espansione strategica e prospettive future
Poste Italiane ha intrapreso anche nuove strade di crescita, come dimostra l’acquisizione del 15% di Tim da Vivendi, portando la propria partecipazione al 24,8% del capitale. Questa mossa strategica, che si inserisce in una più ampia collaborazione con il settore delle telecomunicazioni, prevede anche un “Memorandum of Understanding” per l’accesso all'infrastruttura della rete mobile di Tim da parte dei servizi Postepay a partire dal primo gennaio 2026.
Guardando al futuro, la guidance per il 2025 prevede ricavi a 12,8 miliardi di euro, EBIT adjusted a 3,1 miliardi e un utile netto di 2,1 miliardi, a conferma di una traiettoria di crescita sostenibile e resiliente. Poste Italiane si conferma quindi non solo come un operatore logistico e finanziario, ma come un ecosistema multifunzionale ed efficiente capace di creare valore per tutti gli attori del Paese: cittadini, territori, PA e investitori.