Ondata di caldo record in Spagna, almeno 102 morti da sabato: temperature fino a 42 gradi in Andalusia

La Spagna è travolta da una delle più gravi ondate di calore degli ultimi anni, con un bilancio provvisorio che conta almeno 102 morti da sabato scorso. Il dato, diffuso dal sistema nazionale di monitoraggio MoMo (Monitorización de la Mortalidad diaria), conferma l’impatto devastante delle temperature estreme sull’intera popolazione, con particolare vulnerabilità per gli anziani e le persone affette da patologie croniche. Le autorità spagnole hanno rafforzato le misure di allerta sanitaria, soprattutto nelle regioni del Sud, dove il caldo raggiunge soglie critiche.

Ondata di caldo record in Spagna, almeno 102 morti da sabato

La regione dell’Andalusia, già colpita da incendi nei giorni scorsi, è oggi al centro dell’allerta rossa per il caldo. Le temperature hanno toccato i 42 gradi, con condizioni che mettono a dura prova la resistenza fisica e le infrastrutture. A Siviglia, Cordoba e Granada i servizi sanitari sono in stato di massima allerta, mentre i sindaci dei principali centri urbani invitano la cittadinanza a evitare gli spostamenti nelle ore centrali della giornata. Le scuole, in alcune aree, sono state autorizzate ad adottare orari ridotti.

Un sistema sanitario sotto pressione
Secondo fonti del ministero della Salute, la maggior parte dei decessi è avvenuta per colpi di calore o complicazioni cardiovascolari e respiratorie aggravate dalle alte temperature. Gli ospedali spagnoli stanno affrontando un afflusso costante di pazienti con sintomi da ipertermia, disidratazione e crisi respiratorie. In molte città sono state allestite unità mobili di primo soccorso e punti d’acqua nei luoghi pubblici. Le autorità sanitarie insistono sull’importanza della prevenzione: evitare l’esposizione diretta al sole, idratarsi costantemente e monitorare le persone fragili.

Allerta meteo prolungata, attesa nuova ondata
L’Agenzia meteorologica statale (Aemet) ha confermato che l’ondata di caldo non accennerà a diminuire nei prossimi giorni. Sono previste ulteriori impennate termiche soprattutto nel Sud della Spagna e nelle aree interne della Castiglia-La Mancia e dell’Estremadura. La persistenza dell’anticiclone nordafricano sta determinando una stabilità atmosferica anomala, con assenza di precipitazioni e umidità ai minimi livelli. La combinazione di calore e siccità ha già causato incendi boschivi in diverse aree rurali, aggravando il quadro complessivo.

L’Europa mediterranea nel mirino del clima estremo
L’ondata di calore che sta colpendo la Spagna è parte di un più ampio fenomeno che coinvolge l’intero bacino del Mediterraneo. Grecia, Italia e Turchia registrano anch’esse temperature record, incendi e crisi idriche. Secondo gli esperti del Copernicus Climate Change Service, il 2025 potrebbe rientrare tra gli anni più caldi mai registrati a livello globale. Le istituzioni europee sono chiamate a una risposta coordinata per fronteggiare le emergenze immediate e pianificare interventi strutturali. Intanto, in Spagna, si moltiplicano le domande su quanto tempo ancora si potrà chiamare “straordinaria” una crisi che ormai è diventata la norma.