È stata venduta per oltre 4 milioni di dollari la più grande roccia marziana mai ritrovata sulla Terra. L’asta si è svolta a New York, presso una nota casa specializzata in cimeli scientifici e spaziali, attirando collezionisti, musei e investitori da tutto il mondo. Il frammento, dal peso eccezionale e di forma irregolare, è stato descritto come “incredibilmente raro” dagli esperti del settore: non solo per le sue dimensioni – che superano di gran lunga quelle medie degli altri meteoriti provenienti da Marte – ma anche per lo stato di conservazione e la composizione mineralogica, che confermerebbe in modo inequivocabile la sua origine marziana. La roccia è stata ritrovata in una zona desertica del Nord Africa, dove sarebbe precipitata circa 10.000 anni fa.
Roccia di Marte battuta all’asta per oltre 4 milioni: è la più grande mai rinvenuta
Secondo gli scienziati, il meteorite – denominato provvisoriamente “NWA 15795” – presenta una struttura porosa e una ricchezza di pirosseni e feldspati compatibile con quella della crosta marziana. I test isotopici effettuati presso diversi laboratori internazionali hanno confermato la sua origine non terrestre, escludendo altre possibilità come la Luna o asteroidi della fascia principale. L’oggetto misura oltre 30 centimetri di lunghezza e pesa circa 14 chilogrammi: una massa eccezionale per un campione marziano giunto naturalmente sul nostro pianeta. La sua storia geologica potrebbe risalire a più di 200 milioni di anni fa, quando un impatto meteorico su Marte avrebbe proiettato nello spazio detriti rocciosi, uno dei quali ha poi attraversato l’atmosfera terrestre, conservandosi per millenni sotto la sabbia del Sahara.
L’interesse globale e la corsa ai tesori spaziali
Il crescente interesse per i materiali extraterrestri ha trasformato questo tipo di reperti in veri e propri oggetti di culto. Oltre all’aspetto scientifico, giocano un ruolo anche il fascino dell’ignoto, l’unicità dei campioni e il potenziale valore futuro. Musei di scienze naturali, fondazioni e miliardari appassionati di spazio hanno iniziato da tempo a collezionare meteoriti marziani, lunari e asteroidei, contribuendo a far lievitare le quotazioni. Il record segnato da NWA 15795 consolida la tendenza e conferma il peso crescente di un mercato che, secondo le stime, potrebbe raggiungere i 100 milioni di dollari entro il prossimo decennio. La NASA e l’ESA hanno espresso preoccupazione per il traffico non regolamentato di questi materiali, ritenuti anche patrimonio scientifico dell’umanità.
Rischi e opportunità per la comunità scientifica
La vendita di campioni marziani a privati pone diversi interrogativi etici. Da un lato, il mercato garantisce la conservazione e la valorizzazione dei reperti, spesso meglio che nei depositi di enti pubblici sottodimensionati. Dall’altro, la sottrazione di esemplari unici alla comunità scientifica può frenare le ricerche. Alcuni planetologi hanno chiesto che venga istituito un registro internazionale dei meteoriti di interesse eccezionale, per impedirne la dispersione e assicurarne la fruizione ai centri di studio. Nel caso specifico, la casa d’aste ha dichiarato che l’acquirente – rimasto anonimo – si è impegnato a rendere il campione disponibile alla comunità scientifica per un periodo limitato, prima che entri a far parte di una collezione privata.
Un simbolo di esplorazione in attesa delle missioni future
La roccia NWA 15795 rappresenta anche un ponte tra presente e futuro dell’esplorazione spaziale. In un momento in cui le agenzie spaziali stanno progettando missioni per il recupero diretto di campioni da Marte, la presenza di simili frammenti sulla Terra assume un valore simbolico e pratico. Le missioni Mars Sample Return della NASA ed ESA, previste per la fine del decennio, dovranno affrontare costi elevatissimi e incognite tecnologiche, ma promettono di portare a Terra rocce selezionate in modo mirato. Intanto, la natura ha anticipato l’uomo: ogni meteorite marziano caduto sulla Terra è già, in un certo senso, una prima testimonianza della possibilità concreta di uno scambio fisico tra i pianeti.