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Russia-Ucraina: accordo per la navigazione sicura nel Mar Nero e stop ai raid

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Russia-Ucraina: accordo per la navigazione sicura nel Mar Nero e stop ai raid

Si apre uno spiraglio nel conflitto che da oltre due anni insanguina l’Europa orientale. Gli Stati Uniti, al termine del vertice internazionale tenutosi a Riad, hanno annunciato un’intesa preliminare tra Russia e Ucraina per garantire la sicurezza della navigazione nel Mar Nero e porre fine agli attacchi mirati alle infrastrutture energetiche. La notizia arriva direttamente dalla Casa Bianca, che ha diffuso un comunicato nel quale si legge che le due parti "hanno concordato di sviluppare misure per l’attuazione" di questi primi punti di distensione, considerati fondamentali per avviare un processo di pace.

Russia-Ucraina: accordo per la navigazione sicura nel Mar Nero e stop ai raid

La svolta è frutto di una mediazione internazionale lunga e complessa, favorita dalla pressione congiunta di Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita e rappresentanti delle Nazioni Unite. In particolare, il vertice di Riad è stato il teatro di un dialogo parallelo tra diplomatici di Mosca e Kiev, tenutosi sotto garanzie di riservatezza e sicurezza.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto la notizia con moderato ottimismo: “È un passo nella giusta direzione – ha dichiarato –. Ogni atto che contribuisca a proteggere i civili, a fermare la distruzione delle nostre infrastrutture e a costruire le condizioni minime per la pace, è un atto che va sostenuto. Resta però fondamentale la verifica concreta della sua attuazione da parte russa”.

Il primo punto dell’accordo riguarda il Mar Nero, area strategica per il commercio internazionale, in particolare per l’export di grano ucraino e fertilizzanti russi. Negli ultimi mesi, il blocco navale imposto da Mosca e gli attacchi alle navi mercantili hanno messo a rischio la sicurezza alimentare di interi Paesi africani e mediorientali. Ora, secondo quanto trapelato, si prevede l’istituzione di un “corridoio protetto”, sotto sorveglianza satellitare congiunta e il coordinamento di squadre navali di osservazione neutrali.

Il secondo punto riguarda lo stop agli attacchi contro le centrali elettriche e idroelettriche, infrastrutture vitali che hanno subito centinaia di bombardamenti dal 2022 a oggi. L’Ucraina, nelle ultime settimane, aveva denunciato nuovi blackout in diverse regioni del Paese causati dai raid russi, con gravi ripercussioni per la popolazione civile. L’intesa prevede il congelamento degli attacchi in cambio della sospensione di operazioni militari ucraine contro obiettivi strategici russi. Tuttavia, proprio mentre si annunciava l’accordo, fonti locali hanno riferito di un attacco missilistico ucraino con il Long Neptune contro una base russa in Crimea: segno di quanto sia fragile e instabile l’equilibrio.

Non mancano, infatti, le tensioni ancora irrisolte. Il nodo principale resta quello delle sanzioni internazionali sul settore agricolo russo, che Mosca chiede di rimuovere o attenuare in cambio della sua collaborazione ai corridoi del grano. L’Ucraina e diversi Paesi occidentali si oppongono, sottolineando che le sanzioni rappresentano uno degli ultimi strumenti di pressione sul Cremlino per il ritiro delle truppe dai territori occupati.

“Non possiamo parlare di pace se prima non vengono riconosciute le responsabilità dell’aggressione e non si ripristina la sovranità ucraina sui territori invasi”, ha dichiarato Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina.

Ciononostante, gli osservatori parlano di un segnale importante, un primo passo che potrebbe creare le condizioni per un cessate il fuoco più ampio. “Il Mar Nero è un termometro della guerra – ha commentato un analista dell’ISPI –. Se qui si riesce a garantire la sicurezza, significa che qualcosa sta cambiando nei rapporti tra le parti”.

L’iniziativa ha ricevuto anche il plauso del Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, che ha definito “incoraggiante” il risultato dei colloqui di Riad. “Serve il coraggio della diplomazia per uscire dalla spirale della violenza – ha detto –. Anche una piccola tregua può salvare migliaia di vite”.

Ora si attende la firma di un protocollo operativo, prevista nei prossimi giorni a Ginevra. Le prossime ore saranno cruciali per capire se, dopo oltre 700 giorni di conflitto, la guerra in Ucraina abbia finalmente imboccato il sentiero di un possibile rallentamento e risoluzione.

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