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Seggiole&Poltrone International dell’ultima settimana

- di: Matteo Borrelli
 
Seggiole&Poltrone International dell’ultima settimana
Seggiole&Poltrone International: nomine ai vertici globali (23–30 agosto 2025)
Dagli Stati Uniti alla Cina, passando per Onu, Vaticano e Bruxelles: una settimana di cambi ai vertici che ridisegna gli equilibri globali. Poltrone che si liberano, seggiole che si spostano, nuovi protagonisti che conquistano la scena internazionale.

Stati uniti, il Pentagono cambia pelle sotto Trump

Il la Casa Bianca ha ufficializzato un cambio pesante: l’uscita del segretario alla Difesa Lloyd Austin, figura di continuità con le amministrazioni precedenti, sostituito da un fedelissimo della linea trumpiana. Una decisione che riflette l’intenzione del presidente Donald Trump di imprimere un’accelerazione alla politica estera in chiave muscolare, facendo leva sulla supremazia militare e imponendo agli alleati europei una sempre maggiore subordinazione. Il Pentagono, tradizionalmente visto come contrappeso istituzionale, appare ora più che mai allineato con la dottrina “America First”. Gli osservatori sottolineano che questo cambio non è un dettaglio tecnico, ma un segnale politico con ricadute sulla Nato e sulle relazioni con l’Asia, in particolare con Taiwan.

Onu, la diplomazia cerca un rilancio in Ucraina

Il il segretario generale António Guterres ha affidato la missione di monitoraggio in Ucraina a Maria Fernanda Espinosa, già presidente dell’Assemblea generale. La sua nomina arriva in un momento in cui l’Onu è accusata di irrilevanza, spesso bypassata dai protagonisti del conflitto. Con Espinosa, diplomatica esperta e capace di muoversi tra i blocchi contrapposti, si cerca di restituire all’organizzazione un ruolo visibile e credibile. L’incarico è tra i più delicati del Palazzo di Vetro e segna un tentativo di rispondere all’iniziativa crescente di Cina e Turchia come mediatori paralleli.

Cina, la squadra economica sotto i riflettori

Il premier Li Qiang ha promosso Chen Yulu, economista di lungo corso e già vicegovernatore della Banca centrale, al ministero delle Finanze. Una scelta che conferma la volontà di Pechino di rafforzare la tenuta interna e sostenere i consumi in un contesto internazionale turbolento. I dazi imposti da Washington obbligano la Cina a muoversi su due fronti: proteggere l’export e stimolare la domanda domestica. Chen Yulu, noto per posizioni pragmatiche, è considerato un tecnico capace di gestire la fase di transizione senza scosse, garantendo continuità ma anche un profilo di maggiore apertura internazionale.

Vaticano, Leone XIV guarda al sud del mondo

Il Leone XIV ha rafforzato la componente internazionale della Curia nominando Peter Turkson prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale. Figura di primo piano nei dossier ambientali e sociali, Turkson è da tempo punto di riferimento per la giustizia climatica. La promozione avviene mentre il Vaticano cerca di posizionarsi come interlocutore globale credibile sul fronte della pace e della sostenibilità. Le nomine di Leone XIV indicano un baricentro che si sposta verso Africa e Asia, a testimonianza di una Chiesa sempre meno eurocentrica.

Europa, Bruxelles si affida a Nadia Calviño

La Commissione europea ha scelto Nadia Calviño come nuova vicepresidente esecutiva con delega al commercio. Ex ministra dell’Economia spagnola e presidente della Banca europea per gli investimenti, Calviño porta un profilo di credibilità politica e tecnica. La sua nomina arriva in un momento cruciale, quando i dazi americani e la concorrenza cinese mettono sotto pressione le strategie di mercato dell’Unione. Bruxelles punta su di lei per rafforzare il fronte commerciale e costruire una risposta unitaria, mentre le divisioni tra Stati membri restano un ostacolo evidente.

Un filo che lega i cambi globali

Cinque nomine, cinque scosse che raccontano lo stato del mondo. Negli Stati Uniti la linea è muscolare e polarizzante; all’Onu si cerca un rilancio di credibilità; in Cina la stabilità economica è la priorità; il Vaticano sposta lo sguardo verso i Sud del pianeta; l’Europa tenta di blindarsi nel commercio globale. È un puzzle in cui ogni seggiola e ogni poltrona riflette un equilibrio di potere che va oltre il singolo incarico.

 Il quadro     

Questa settimana internazionale mette in luce un dato evidente: la politica globale non è fatta solo di guerre e trattati, ma anche di poltrone e seggiole che cambiano mani, segnando direzioni nuove. Seggiole&Poltrone International non è solo la cronaca di chi entra e chi esce, ma lo specchio di un mondo in movimento, dove le nomine pesano quanto le decisioni. 

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