L’Istituto Bruno Leoni (IBL) - Idee per il Libero Mercato critica duramente l’emendamento governativo che introduce una tassa di due euro sui pacchi sotto i 150 euro provenienti da Paesi extra-UE. Afferma IBL che si tratta dell’ennesima misura presentata come equa o protettiva, ma che finisce per colpire soprattutto i consumatori più deboli.
(Foto: Alberto Mingardi, Direttore generale IBL).
Sostiene IBL che l’obiettivo dichiarato – fare gettito e difendere i commercianti italiani dalla concorrenza “sleale” – nasconde in realtà un intento protezionista, volto a ostacolare l’ecommerce e a difendere i canali di vendita tradizionali. Un approccio giudicato illusorio e inefficace, perché i comportamenti di consumo sono ormai irreversibilmente cambiati.
Secondo IBL, la tassa non ridurrà gli acquisti online: i consumatori cercheranno piuttosto di aggirarne gli effetti, accorpando ordini o aumentando l’uso delle piattaforme digitali. Anche le aziende, osserva IBL, reagiranno spostando la logistica in Europa, riducendo così il gettito atteso.
Ancora più grave, per IBL, è l’impatto distributivo della misura. La soglia dei 150 euro copre la stragrande maggioranza degli acquisti online di uso quotidiano. L’incidenza dei due euro – che potrebbero diventare cinque con l’aggiunta di una tassa europea – è sproporzionata e finisce per colpire soprattutto chi compra beni a basso costo: i più poveri.
L’IBL sottolinea inoltre il paradosso politico: mentre Europa e Italia criticano il protezionismo di Donald Trump, adottano misure persino più penalizzanti. Negli Stati Uniti, osserva IBL, i dazi sono proporzionali al valore della merce e spesso inferiori a quelli europei sui piccoli acquisti.
Le giustificazioni cambiano – sicurezza, tutela dei consumatori, concorrenza – ma la sostanza resta la stessa. Come ricordano Phil Magness e Alberto Mingardi, citati dall'Editoriale IBL, “se l’obiettivo di un politico è tassare, regolamentare e restringere le scelte dei consumatori, allora sarebbe meglio lasciar cadere il pretesto che lo sta facendo per il nostro bene”.
Conclusione netta di IBL: una tassa è una tassa, anche quando vale solo due euro, e a pagarla saranno sempre gli stessi.