Nasce 'Terna Academy'. E allora?

- di: Diego Minuti
 
''Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!''. La citazione di Michele Apicella/Nanni Moretti, in ''Palombella Rossa'', è ormai entrata nel dizionario delle frasi che da un film si sono espanse alla vita quotidiana.
La parola come effetto o causa di un comportamento, verrebbe da dire. Parole che non si dovrebbero sprecare, restando sempre nel campo del concreto, soprattutto quando si parla di persone che vengono utilizzate/usate come soldatini di piombo, che si possono spostare da Austerlitz a Waterloo, anche se il protagonista resta Napoleone, prima vincitore e poi sconfitto. Il processo mentale, quando ci si trova davanti ad una sequenza di parole inarrestabile, può essere di duplice profilo, di ammirazione o di infastidita sorpresa, a seconda dell'approccio che si ha.
È un po' quello che accade al ''lettore medio'' davanti alla torrenziale prosa che ha accompagnato la nascita di ''Terna Accedemy'', definita ''il nuovo hub di ricerca e formazione del gestore della rete elettrica nazionale, finalizzato allo sviluppo delle competenze delle persone e dell’intero ecosistema del Gruppo'', quale che sia il significato vero e non subliminale della spiegazione.

Nasce ufficialmente la Terna Academy

Ora, leggendo il comunicato si apprende che Terna, buon per lei, ''vuole rafforzare e promuovere nuove conoscenze attraverso un’offerta culturale e formativa innovativa, in grado di supportare la realizzazione della transizione energetica'' e che ''la nascita dell’Academy si inserisce all’interno del programma di evoluzione culturale NexTerna, che ha l’obiettivo di proporre una nuova modalità di lavoro attraverso il coinvolgimento attivo e consapevole delle persone. Al fine di evolvere l’offerta formativa, a oggi focalizzata principalmente su contenuti tecnici, Terna Academy promuove progetti di innovazione, potenziamento e aggiornamento di competenze''.

A questo punto verrebbe da chiedersi se la sintesi sia stata bandita, se la concretezza è stata mandata in esilio, se il senso della misura appartenga ad extraterrestri che si manifestano sulla Terra (o su Terna) ogni 75 anni, in contemporanea con il passaggio sulle nostre teste della cometa di Halley.
Se si volesse essere pignoli, verrebbe da dire che anche qualche definizione che si trova nel testo del roboante annuncio suona un po' fuor di luogo, in un momento in cui la comunità nazionale, in sintonia con quella globale, si interroga sull'uso delle parole quando si fa riferimento a essere umani, che non sono numeri, cartellini da timbrare, cedolini da elaborare, stipendi da accreditare.

Quindi c'è da restare perplessi quando si legge che i dipendenti, il personale, i funzionari sono definiti da Terna ''le nostre persone'', cui dedicare, con l’Academy, ''uno spazio di ricerca'', ma anche di ''crescita'', come se quest'ultimo processo fosse ritenuto necessario. Con tanti saluti all'impegno e al sacrifici che, sicuramente, vengono spesi dai dipendenti di Terna, che qualche piccola preoccupazione la devono pure avere per il futuro, dal momento che nell'annuncio si parla di ''transizione'' che deve essere innanzitutto ''culturale'', al fine di ''sviluppare competenze distintive per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi di sostenibilità che il futuro ci pone”.
E chi non dovesse ''sviluppare'' tali competenze che fine farà? Sarà lasciato indietro?
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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