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Trump scuote l’industria: ultimatum alle case automobilistiche e attacchi alla Fed

- di: Marta Giannoni
 
Trump scuote l’industria: ultimatum alle case automobilistiche e attacchi alla Fed
Il presidente minaccia le aziende che non riportano la produzione negli USA (“sarete massacrate”) e critica duramente il capo della Federal Reserve.
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Trump firma decreto per incentivare la produzione automobilistica negli USA
Il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo volto a incentivare le case automobilistiche a riportare la produzione negli Stati Uniti. Il decreto prevede un sistema di crediti tariffari per le aziende che assemblano veicoli sul suolo americano, offrendo rimborsi fino al 3,75% del valore del veicolo nel primo anno e al 2,5% nel secondo anno. Questa misura mira a mitigare l’impatto delle tariffe del 25% precedentemente imposte su veicoli e componenti importati.  
Il presidente ha dichiarato: “Amiamo il Giappone, ma vogliamo che le auto siano prodotte qui”. Ha inoltre avvertito che le aziende che non trasferiranno la produzione negli USA saranno “massacrate”, sottolineando che l’allentamento delle tariffe concede loro del tempo per adeguarsi.

Critiche a Jerome Powell e alla politica monetaria della Fed
Durante un comizio in Michigan per celebrare i primi 100 giorni del suo secondo mandato, Trump ha attaccato il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, affermando: “C’è una persona alla Fed che non sta facendo un buon lavoro”. Ha aggiunto di sapere più di Powell sui tassi di interesse e ha sostenuto che l’inflazione è in calo, nonostante le “fake news” dicano il contrario.  
Queste dichiarazioni si inseriscono in un contesto di tensioni tra l’amministrazione Trump e la Federal Reserve, con il presidente che ha più volte espresso insoddisfazione per la gestione della politica monetaria da parte di Powell.

Reazioni dell’industria automobilistica e implicazioni economiche
Le principali case automobilistiche, tra cui General Motors, Ford e Stellantis, hanno accolto con favore l’ordine esecutivo, vedendolo come un’opportunità per rafforzare la produzione domestica. Tuttavia, alcuni analisti avvertono che le misure potrebbero non essere sufficienti a compensare l’incertezza generata dalle politiche commerciali dell’amministrazione. 
Inoltre, le tensioni commerciali con partner come il Canada e il Messico, derivanti dall’imposizione di tariffe, potrebbero avere ripercussioni negative sull’economia statunitense, aumentando i costi per i consumatori e rallentando la crescita economica.

Un approccio aggressivo 
Le recenti mosse del presidente Trump evidenziano un approccio aggressivo nel promuovere la produzione nazionale e nel criticare le istituzioni che, a suo avviso, ostacolano la crescita economica. Mentre alcune industrie possono beneficiare di queste politiche, le implicazioni a lungo termine per l’economia e le relazioni internazionali degli Stati Uniti restano incerte.

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