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Corte suprema Usa, via libera ai tagli: 783 mln alla ricerca bloccati

- di: Jole Rosati
 
Corte suprema Usa, via libera ai tagli: 783 mln alla ricerca bloccati
Corte suprema Usa: via libera ai tagli NIH da 783 milioni
Decisione al cardiopalmo: 5-4 alla Casa Bianca, scienziati furiosi, ricerche sull’equità sospese.

(Foto: la sede della Corte Suprema Usa).

La Corte suprema degli Stati Uniti ha autorizzato—con una sentenza controversa—l’eliminazione temporanea di 783 milioni di dollari in sovvenzioni del National Institutes of Health (NIH), destinate a studi sull’equità, le minoranze, la comunità LGBTQ+ e la prevenzione sanitaria. Una battaglia tra giurisprudenza, politica e scienza che scuote l’America.


Un verdetto spaccato: 5-4 e una pioggia di reazioni

La decisione è arrivata con una maggioranza risicata di 5-4, sospendendo l’ingiunzione che obbligava alla restituzione dei finanziamenti a università e centri di ricerca. I giudici conservatori hanno così spalancato la porta ai tagli dell’amministrazione Trump, che aveva già cominciato a revocare grant per ricerche su diversità, identità di genere, vaccini e sanità pubblica. La battaglia rimane aperta nei gradi giudiziari inferiori.


Cosa dicono le parti

  • Trump e l’amministrazione: sostengono che quei fondi non erano allineati alla missione dell’NIH e rappresentavano uno “spreco ideologico” (posizione attribuita all’Amministrazione).
  • I ricercatori e i 16 Stati guidati dai Democratici: denunciano l’impatto devastante sulla salute pubblica, definendo i tagli “arbitrari, discriminatori e incalcolabili” (dichiarazione attribuita a ricercatori e procuratori generali degli Stati).
  • Il giudice di primo grado (Massachusetts): aveva definito i tagli “arbitrari e capricciosi”, senza basi scientifiche o giuridiche, e ne aveva ordinato il ripristino (attribuzione al giudice di prima istanza).

Il dissenso delle voci più critiche

La giudice Ketanji Brown Jackson ha definito la decisione un esempio di giurisprudenza “Calvinball”—dove le regole cambiano costantemente, lasciando imprevedibilità e danni sul campo.

Il giudice William Young, definendola “discriminazione governativa senza precedenti”, aveva già riammesso i finanziamenti, denunciando l’incapacità dell’Amministrazione di motivare e giustificare i tagli.


Che cosa succede ora?

  • Sospensione immediata dei fondi: il provvedimento non è definitivo; il caso prosegue davanti ai tribunali inferiori.
  • Impatti concreti: oltre 1.700 progetti colpiti—ripartiti grazie all’ingiunzione originaria, ora rischiano cancellazione o sospensione irreversibile. Parliamo di studi su Alzheimer, cancro, disturbi mentali e altro ancora, che coinvolgono comunità già vulnerabili.
  • Contesa giuridica ed etica: mentre l’amministrazione insiste nel voler smantellare la governance DEI, le opposizioni intendono dimostrare che la ricerca non può essere piegata a logiche politiche.

Un punto di svolta controverso

Questa decisione segna un precedente nell’uso del cosiddetto “shadow docket”—il canale d’urgenza della Corte, che agisce senza udienze complete, suscitando critiche per la sua opacità e rapidità. È una giornata nera per molti ricercatori: da Washington a Boston, progetti nei laboratori sono bloccati, contratti rescissi, con ripercussioni che si ripercuoteranno sulla salute collettiva. Sul piano politico, emerge ancora una volta la frattura tra governo federale e giurisdizioni statali—un altro capitolo nel confronto tra potere esecutivo e indipendenza scientifica.

 

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