Chi governa in Vaticano e nella Santa Sede: le strutture del potere nel cuore della Chiesa
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

La Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano costituiscono due realtà giuridiche autonome ma indissolubilmente legate, entrambe rette dal Papa, che ne è il capo assoluto. La distinzione tra le due non è solo formale ma sostanziale. La Santa Sede è l’organo di governo della Chiesa cattolica nel mondo e possiede una sua personalità giuridica internazionale, mentre lo Stato della Città del Vaticano è l’entità territoriale sovrana fondata con i Patti Lateranensi del 1929 per garantire l’indipendenza spirituale e politica del pontefice. A livello istituzionale, la Santa Sede opera come soggetto di diritto internazionale, con ambasciatori accreditati e osservatori presso le principali organizzazioni mondiali. Il Vaticano, invece, è il micro-Stato che ne consente l’autonomia.
Chi governa in Vaticano e nella Santa Sede: le strutture del potere nel cuore della Chiesa
Il governo centrale della Chiesa cattolica è esercitato attraverso la Curia Romana, composta da una serie di dicasteri, tribunali e uffici che coadiuvano il Papa nell’amministrazione ecclesiale. Cuore nevralgico di questo apparato è la Segreteria di Stato, guidata dal Cardinale Segretario di Stato, attualmente una delle figure più influenti all’interno della gerarchia. Essa si divide in due sezioni: una per gli affari generali, che si occupa dell'organizzazione interna e della comunicazione vaticana, e una per le relazioni con gli Stati, che gestisce la diplomazia pontificia. Accanto alla Segreteria di Stato, operano numerosi dicasteri con funzioni analoghe a quelle dei ministeri, come il Dicastero per la Dottrina della Fede, il Dicastero per il Clero o quello per lo Sviluppo Umano Integrale.
Il ruolo del Papa come capo spirituale e sovrano
Il pontefice esercita su entrambe le entità un’autorità piena, diretta e suprema. In quanto Vescovo di Roma, è la guida della Chiesa universale, ed è assistito da un collegio di cardinali che, oltre a ricoprire incarichi nella Curia, svolgono il compito fondamentale di eleggere il suo successore in conclave. Come sovrano dello Stato della Città del Vaticano, il Papa detiene anche i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, pur esercitandoli in modo delegato. La sua figura unisce quindi dimensione religiosa e istituzionale, incarnando l’unicità del sistema vaticano, dove il potere non è ripartito secondo i modelli statali moderni, ma accentrato in una figura spirituale con prerogative assolute.
Il Governatorato e la gestione dello Stato vaticano
L’amministrazione ordinaria dello Stato della Città del Vaticano è affidata al Governatorato, una struttura tecnico-amministrativa che gestisce tutti gli aspetti pratici della vita del micro-Stato: dalla manutenzione degli edifici alla sicurezza, dalle infrastrutture ai Musei Vaticani, passando per la gestione delle Poste, della farmacia e del corpo della Gendarmeria. Il Governatorato è guidato dal Presidente, nominato dal Papa, affiancato da un Segretario generale e da un Vice. Nonostante sia un organo distinto dalla Curia Romana, è pienamente integrato nell’architettura istituzionale del Vaticano, rispondendo direttamente al pontefice. Anche il sistema giudiziario è autonomo e comprende un tribunale di prima istanza, una corte d’appello e una corte suprema, tutte rette da magistrati laici e clericali.
Diplomazia e relazioni internazionali: il peso della Santa Sede nel mondo
La Santa Sede mantiene relazioni diplomatiche con oltre 180 Paesi e partecipa come osservatore in molte organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite. Questa dimensione esterna è resa possibile dal suo riconoscimento giuridico internazionale, indipendente dall’esistenza dello Stato della Città del Vaticano. I nunzi apostolici, che svolgono funzioni analoghe a quelle degli ambasciatori, sono al tempo stesso rappresentanti del Papa presso le Chiese locali e inviati presso i governi nazionali. Questo doppio profilo ne fa attori unici nella diplomazia globale, in grado di interloquire sia sul piano spirituale che politico.
Continuità e riforma: l’equilibrio tra tradizione e rinnovamento
Sotto i pontificati recenti, la struttura del governo della Chiesa e dello Stato vaticano ha conosciuto tentativi di riforma. Papa Francesco, in particolare, ha riorganizzato diversi dicasteri e ha promosso una maggiore trasparenza nella gestione economica, istituendo anche nuovi organismi di controllo interno e affidando ruoli chiave a figure laiche. Al tempo stesso, ha preservato l’essenza centralizzata del sistema, riaffermando il ruolo personale del Papa come garante dell’unità e della direzione della Chiesa universale.