Il Volume d'Arte Menarini di quest'anno celebra Cimabue, pseudonimo di Cenni di Pepo, uno dei pittori più importanti della sua epoca, che spianò la strada a una "rappresentazione del sacro molto più realistica e umana che in passato".
Il Volume d'Arte Menarini racconta i segreti di Cimabue
Il Volume, ultima monografia della collana d'arte del Gruppo Menarini edita da Pacini Editore, è stato presentato ad Arezzo, al cospetto di uno dei tanti capolavori di Cimabue, il Crocifisso della Chiesa di San Domenico di Arezzo. L'evento ha visto la partecipazione dell’autrice Miriam Fileti Mazza, storica dell’arte e per quarant’anni docente alla Scuola Normale Superiore di Pisa, e della storica dell’arte Liletta Fornasari, che ha fatto riscoprire ai presenti la storia e le bellezze della maestosa basilica gotica.
"Nell’essenzialità di un’armonia silenziosa, Cimabue è stato capace di emozionare e condurre verso un sentimento di riflessione per la religiosità, al di sopra di ogni fede o dogma. Il Volume d'Arte Menarini su questo grande maestro ripercorre il racconto visivo di colui il quale, uscendo dalla primitiva pittura bizantina, aprì la strada alla nuova arte che avrebbe condotto poi al Rinascimento. La sua pittura lontana nel tempo si riappropria della percezione, donando ancora mistero, naturalezza e il fascino antico delle origini" ha spiegato Miriam Fileti Mazza.
Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, azionisti e membri del Board di Menarini, hanno aggiunto: “Portare avanti la tradizione dei Volumi d’Arte Menarini significa coltivare la bellezza come parte della vita quotidiana. Da più di mezzo secolo queste monografie, che si contraddistinguono per il loro linguaggio semplice, avvicinano all’arte anche chi non pensava di potersene innamorare”.