Fondo per la Repubblica Digitale: Mef, Mitd e Acri insieme per incrementare le competenze specifiche di donne e Neet

- di: Barbara Leone
 
Sono 26 milioni le persone che oggi in Italia non hanno competenze digitali di base. Secondo i nuovi dati del Desi  (Digital Economy and society index, ovvero l’indice di digitalizzazione dell’economia e della società) siamo al 18esimo posto fra i 27 Stati membri della Ue. Il Rapporto 2022 della Commissione europea parla chiaro: nel nostro Paese solo il 46% delle persone tra i 16 e i 74 anni possiede almeno competenze digitali di base, contro una media europea del 54%. Queste carenze rappresentano un ostacolo allo sviluppo italiano e limitano la partecipazione dei cittadini a un’economia sempre più digitale, sia in quanto lavoratori sia in quanto beneficiari e utenti di servizi. Per realizzare dei passi avanti concreti e tangibili nell’arco dei prossimi anni, il Governo ha istituito nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale complementare il Fondo per la Repubblica Digitale,

Tale progetto nasce come innovativo accordo tra il pubblico, il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale ed il Ministro dell’economia e delle finanze, ed il privato Acri, l’Associazione di fondazioni e di casse di risparmio. Il Fondo, che è in via sperimentale fino al 2026, stanzia un totale di circa 350 milioni di euro e sarà alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria. L’obiettivo è l’aumento di quelle competenze fondamentali per concretizzare la transizione digitale del Paese. Per questo verranno selezionati attraverso bandi progetti di reskilling e di upskilling digitale di lavoratori inattivi, disoccupati, con un particolare focus sui cosiddetti Neet. Inoltre investirà su programmi specifici dedicati all’aumento delle competenze digitali delle donne che, a causa di discriminazioni di genere nel mondo della scuola e del lavoro, molto spesso hanno meno opportunità e sono ancora troppo poco rappresentate nel settore digitale.

Per attivare progetti con reale impatto sull'occupazione di queste categorie, parte del finanziamento verta erogato solo quando i corsi di formazione si tradurranno in contratti di lavoro effettivi. Tappa fondamentale per i progetti selezionati sarà la valutazione d’impatto attraverso la quale si selezioneranno nell’arco del quinquennio 2022-2026 le proposte più efficaci per ampliare la loro azione sul territorio nazionale e raggiungere più persone, realizzando miglioramenti tangibili nelle competenze digitali per trasformare così i progetti migliori in policy. “Per raggiungere gli obiettivi in termini occupazionali - affermano i Ministri Vittorio Colao e Francesco Profumo -, il Fondo deve poter finanziare progetti sperimentali, identificare i migliori modelli formativi e reinvestire solo in quelli a maggior impatto. A tal fine, il Fondo mette al centro la valutazione d'efficacia, gestita da un Comitato scientifico indipendente con il supporto del Soggetto attuatore, espressione delle Fondazioni. Il Comitato scientifico costituirà anche un evaluation lab, composto da giovani talenti universitari italiani: una prima vera e propria scuola di valutazione per le politiche pubbliche”. I primi due avvisi, focalizzati su Neet e donne, verranno pubblicati a metà ottobre, per un totale di circa 13 milioni di euro. Mentre i successivi verranno pubblicati nel corso del prossimo anno per il quale sono già previsti circa 85 milioni di euro di finanziamenti.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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