L'Italia si conferma uno dei paesi più dipendenti dal contante nel Mondo

- di: Redazione
 
Si sono chiusi oggi, a Villa D’Este a Cernobbio, i lavori della Tavola Rotonda della Community Cashless Society: a margine dell’ottavo anno di attività della piattaforma istituita da The European House - Ambrosetti, i principali attori del settore, istituzioni e imprenditori si sono confrontati sullo stato dei pagamenti elettronici in Italia al fine di individuare proposte sul tema della transizione cashless.

Vi hanno preso parte, oltre al Managing Partner & CEO di The European House - Ambrosetti Valerio De Molli, al Partner Lorenzo Tavazzi e ai Partner della Community Cashless Society, anche il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Federico Freni, il Sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci, il Capo del Servizio Strumenti e servizi di pagamento al dettaglio di Banca d’Italia Paola Giucca e il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Nel ricercare le strategie migliori da mettere in pratica in Italia la Community si è avvalsa anche della collaborazione di un network internazionale, con tanto di presentazione di casi studio riguardanti Paesi all’avanguardia sui pagamenti digitali, e della presenza di ambasciatori e opinion leader.

I temi trattati
Secondo quanto rilevato dall’ultimo Rapporto della Community Cashless Society, presentato oggi, l’Italia si conferma come uno dei Paesi più dipendenti dal contante al mondo e in fondo alla classifica dei Paesi europei in tema di pagamenti digitali.

I dati sono emersi dall’ultimo monitoraggio dell’Osservatorio della Community Cashless Society sulla base di indicatori ad hoc (per l’Italia e i Paesi dell’UE) come: il Cash Intensity Index (CII), il Cashless Society Index (CSI) e il Cashless Society Speedometer (CSS). A cui si aggiungono (con un focus specifico per l’Italia) anche il Regional Cashless Index (RCI) e il Metropolitan Cities Cashless Index (MCCI).

Dal Rapporto 2023 emerge che:
  • l’Italia si conferma come uno dei Paesi più dipendenti dal contante al mondo.
Secondo il Cash Intensity Index 2023 (l’indicatore della Community Cashless Society che misura il livello di “dipendenza dal contante” di 144 economie globali) risulta essere tra le trenta economie con più alta incidenza del contante e perde una posizione rispetto all’anno passato attestandosi al 28° posto.
  • L’Italia è più indietro nel processo di transizione cashless in Europa.
Secondo il Cashless Society Index 2023 (l’indicatore che fotografa il posizionamento dei Paesi dell’Unione Europea sulla base di 16 Key Performance Indicator) risulta essere terzultima e perde una posizione rispetto all’anno passato davanti solo a Romania e Bulgaria. Danimarca, Svezia e Paesi Bassi sono, invece, i Paesi in testa alla classifica.
  • Le regioni italiane più avanti nel processo di transizione verso la Cashless Society sono Lombardia, Emilia-Romagna e Valle d’Aosta.
La classifica del Regional Cashless Index 2023 (l’indicatore che monitora gli sviluppi cashless sul territorio italiano) è aperta dalla Lombardia per il sesto anno consecutivo e chiusa dalla Calabria. Il Nord Italia si classifica tutto nella top-10, il Mezzogiorno nelle ultime 7 posizioni mentre al Centro le migliori sono Toscana (4° posto) e Lazio (5° posto). Nella classifica delle Città Metropolitane Firenze si conferma per il secondo anno consecutivo al 1° posto davanti a Milano e Genova.
  • I costi delle commissioni sostenuti in Italia dagli esercenti sono inferiori alla media europea e al costo di gestione del contante.
Secondo uno case study elaborato ad hoc dalla Community, i pagamenti cashless riportano – in media – costi inferiori rispetto al contante e l’accesso al credito d’imposta del 30%, entrato in vigore con il DL 124/2019, consente ai piccoli esercenti di pagare commissioni ancora inferiori alla media. Osservando i risultati del modello, infatti, il costo medio si attesta tra lo 0,7% e lo 0,9% dei ricavi incassati con carta e decresce al ridursi del fatturato in quanto aumenta il peso (in percentuale sul totale) dei ricavi esenti da commissioni. Ricorrendo al credito d’imposta, inoltre, tale costo si abbassa ulteriormente fino allo 0,5%/0,6%. Occorre sottolineare, infine, che in ogni caso il costo medio è – anche al netto del ricorso al credito d’imposta da parte degli esercenti – inferiore al costo di gestione del contante (1%).
  • Oltre 7 italiani su 10 vorrebbero aumentare l’utilizzo dei pagamenti cashless e quasi 1 italiano su 2 li sceglie per comodità, velocità e tracciabilità delle spese.
A rivelarlo la survey realizzata annualmente dalla Community Cashless Society tra i cittadini italiani che ha smentito alcuni “luoghi comuni” relativi ai pagamenti cashless nel Paese:
  • gli italiani sono «attaccati» al contante: dalla survey emerge come 3 italiani su 4 abbiano nei pagamenti cashless la modalità di pagamento preferita e 6 italiani su 10 hanno aumentato l’utilizzo dei pagamenti elettronici nell’ultimo anno;
  • pagamenti cashless non sono «inclusivi»: guardando ai dati della survey solo l’1% della popolazione adulta italiana non utilizza mai i pagamenti cashless per le proprie transazioni;
  • pagamenti cashless sono percepiti come meno sicuri del contante: nella survey, in una scala da 1 a 4 (dove 1=min e 4=max), i pagamenti cashless riportano un giudizio complessivo sulla loro sicurezza superiore a quello del contante (3,2 vs. 3,0);
  • l’innalzamento del tetto al contante comporta un aumento delle transazioni cash e dei consumi: dai dati che emergono dalla survey, la decisione di innalzare il tetto al contante non porterà né ad un aumento dei pagamenti in contante (62,9%) né dei consumi (74,9%).
  • Le Central Bank Digital Currency, in primis il progetto di Euro Digitale, ma anche le evoluzioni legate alla revisione della normativa PSD2 e la diffusione dei pagamenti in ambito mobilità rappresentano oggi le principali dinamiche di innovazione dei pagamenti cashless.
Nel corso dell’edizione 2022/2023, la Community ha approfondito i trend di sistema che stanno avendo e avranno più impatto sul mondo dei pagamenti, come il lancio dell’Euro digitale.

Obiettivi e proposte

Uno dei principali propositi della Tavola Rotonda della Community Cashless Society è quello di rafforzare il dialogo e le relazioni tra le parti, analizzare attraverso appositi strumenti di monitoraggio lo stato di avanzamento della transizione cashless in Italia, promuoverne la relativa crescita e porre obiettivi volti alla modernizzazione del sistema-Paese.
Tra quelli individuati in questa edizione 2022/2023:
  • la promozione di una comunicazione che valorizzi le misure già esistenti per favorire l’accettazione dei pagamenti elettronici da parte degli esercenti;
  • la creazione di una cultura al pagamento cashless nella quotidianità, anche grazie a una migliore user experience;
  • l’adozione di interventi volti a combattere il sommerso e a ridurre il VAT gap.
Anche quest’anno, l’Italia si conferma un Paese fortemente cash-based e ci posizioniamo tra le 30 peggiori economie al mondo per cash intensity con un valore del contante in circolazione sul PIL pari a 14,3%. Sebbene siamo ancora lontani dal raggiungimento di una piena e diffusa Cashless Society, ci sono anche alcune buone notizie: ad esempio, dalla survey condotta dalla Community ai cittadini, emerge come 3 italiani su 4 abbiano nei pagamenti cashless la modalità di pagamento preferita e 6 italiani su 10 hanno aumentato l’utilizzo dei pagamenti elettronici nell’ultimo anno. È necessario però accelerare la transizione verso la #CashlessRevolution e a tal fine abbiamo individuato 7 proposte di policy, che si pongono l’obiettivo non solo di promuovere i pagamenti elettronici e far emergere il sommerso, ma anche quello, da un lato, di “abituare” i cittadini all’utilizzo del cashless nella quotidianità e, dall’altro, di favorire l’accettazione del cashless tra gli esercenti, ad esempio valorizzando maggiormente la misura del credito d’imposta del 30% sui costi delle commissioni e prevedendo un quadro regolatorio chiaro che consenta agli esercenti che fossero interessati a non accettare l’utilizzo del contante e a poter dichiarare il loro esercizio cash-free. La Community Cashless Society ha il compito di accompagnare il Paese in un percorso di digitalizzazione e modernizzazione, che può essere realizzato solo attraverso la piena collaborazione e l’impegno di tutti gli stakeholder pubblici e privati. Continueremo a lavorare al loro fianco fino a quando questo obiettivo non sarà raggiunto”. Valerio De MolliManaging Partner & CEO, The European House – Ambrosetti.
Partner della Community Cashless Society

Insieme a The European House – Ambrosetti hanno preso parte alla Tavola Rotonda i membri della Community: American Express, Argentea, Bancomat, BKN301, CBI S.c.p.a., Crif, Discover, Edenred Italia, Easypark, Euronics, Experian, ING Italia, Intesa Sanpaolo, Mastercard, Mooney, Nexi, Pax, Plick PayDo, PayPal, REPX, Satispay, TeamSystem, Telepasspay e Visa.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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