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La Silicon Valley Bank, referente del settore tecnologico e delle start-up 'Made in Usa'

- di: Diego Minuti
 
La Silicon Valley Bank, referente del settore tecnologico e delle start-up 'Made in Usa'
La Silicon Valley Bank - di cui ieri le autorità di regolamentazione bancaria della California e la Federal Deposit Insurance Corporation hanno dichiarato il fallimento - è stata per decenni un pilastro finanziario del settore tecnologico e, in particolare, delle start-up staunitensi. 

Secondo una ''leggenda'' che gli stessi protagonisti non hanno mai smentito, la SVB fu concepita nel 1983 dai co-fondatori Bill Biggerstaff e Robert Medearis durante una partita di poker. Sfruttando il fatto di essere profondamente radicata nella Silicon Valley - culla del settore tecnologico americano - la banca era diventata un importante protagonista finanziario del settore. 
Il forte legame della Silicon Valley Bank con il settore tecnologico è stato probabilmente anche una importante concausa dei suoi problemi. Durante la pandemia molte aziende tecnologiche, per fare fronte ad una impressionante aumento delle attività determinate dalle misure anti-contagio che avevano confinato milioni di persone nelle oro abitazioni, hanno ''gonfiato'' a dismisura i loro organici. Ma, con la fine dell'emergenza, gli organici si sono dimostrati sovradimensionati, determinando il ricorso a massicci licenziamenti nel settore. Un fenomeno dal quale nessuno dei grandi protagonisti della tecnologia è rimasto immune. Allo stesso tempo, il sistema bancario si è trovato a fronteggiare l'ondata degli aumenti dei tassi di interesse, con i quali la Federal Reserve sta cercando, dallo scorso anno, di frenare la corsa dell'inflazione, raffreddando l'economia.

Lo scenario che si è determinato ha subito l'impatto ''emozionale'' perché, con l'inizio della discesa del valore delle obbligazioni (tradizionalmente al riparo da oscillazioni) parallelamente agli aumenti dei tassi di interesse, i depositanti, temendo il peggio, hanno iniziato a ritirare i loro soldi, costringendo talvolta le banche vendere i titoli prima che maturino

Secondo gli analisti, è questo quello che è successo alla Silicon Valley Bank, che ha dovuto vendere 21 miliardi di dollari in attività altamente liquide per coprire i prelievi improvvisi. Cosa che ha messo la banca davanti ad una perdita perdita di1,8 miliardi di dollari come conseguenza della vendita.
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