Meloni: il 2023 l'anno delle grandi riforme, rivoluzioneremo il rapporto Fisco-contribuente

- di: Daniele Minuti
 
Il 2023 deve essere ''l'anno delle grandi riforme che l'Italia aspetta da tempo, ma che nessuno ha avuto il coraggio di fare'': parola di Giorgia Meloni, che, in un'intervista al Sole 24 Ore, ha detto che questo sarà l'anno in cui si metterà realmente mano al sistema fiscale, per stravolgerlo in meglio, ribaltandone la prospettiva. ''Occorre - ha detto il presidente del Consiglio - rivoluzionare il rapporto tra fisco e contribuente, e fare in modo che l'evasione si combatta prima ancora che si realizzi". Perché questa idea divenga realtà, il Governo, ha detto Giorgia Meloni, sta lavorando ad una "legge delega che toccherà tutti i settori della fiscalità" e che "metterà al centro anche i dipendenti e i pensionati, con misure ad hoc". Questa profonda riforma del rapporto Stato-cittadino in materia fiscale deve ovviamente tenere conto delle risorse economiche disponibili. Ma questo non tocca l'impegno di ''proseguire nella direzione di tagli consistenti al cuneo fiscale". Ma, se il progetto è un'opera di ''cesello'', la scure sarà tirata fuori nei confronti del reddito di cittadinanza. Quindi, è necessario  "sostituire il reddito di cittadinanza con misure concrete di contrasto alla povertà" per il semplice motivo che "ha fallito tutti gli obiettivi per i quali era nato". La rivoluzione copernicana dell'erario, per come la vede Meloni,  parte dal fatto che ''le agenzie fiscali, con tutte le banche dati che hanno a disposizione, possono tranquillamente stimare il reddito delle imprese con cui potranno sedersi a tavolino e dire loro: ‘Tu per due anni paghi quel dovuto e se fatturi di più non mi dai nulla, in cambio non ti sottopongo a controlli''.

Meloni: il 2023 l'anno delle grandi riforme

Il rifiuto del  contribuente darà il via a verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate. "Per le multinazionali e le grandi imprese, invece - ad avviso del presidente del Consiglio -, occorre incentivare la ‘cooperative compliance’, ovvero un istituto già esistente che prevede che Agenzia delle Entrate e impresa si confrontino preventivamente. Questa potrà rappresentare anche una opportunità per i professionisti e diventare la vera cinghia di trasmissione tra amministrazione finanziaria e contribuente". Ma c'è sempre da tenere d'occhio di debito pubblico e su questo Giorgia Meloni dice che ''da parte del Governo c'è la massima attenzione al tema, ma una Nazione con un debito pubblico elevato come il nostro non deve perdere di vista la sostenibilità della finanza pubblica". ''Al momento - ha comunque rassicurato il premier - la situazione finanziaria italiana è sotto controllo: nonostante i tassi d'interesse della BCE in rialzo, lo spread è basso e il debito non è esploso. In ogni caso, noi vogliamo agire al più presto: con il ministro Giorgetti stiamo lavorando per mettere al sicuro il nostro debito da nuovi shock finanziari e attrarre la fiducia dei risparmiatori e degli investitori, anche nel medio periodo". "L'unica strada per rendere sostenibile un debito elevato come il nostro è la crescita economica, non le politiche di cieca austerità viste negli anni passati", ha ribadito.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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