• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Moneyfarm: Osservatorio sui mercati globali, maggio 2022

- di: Roberto Rossignoli, Portfolio Manager Moneyfarm
 
Moneyfarm: Osservatorio sui mercati globali, maggio 2022
Il mese di aprile è stato caratterizzato dall’ambivalenza dei mercati: mentre si sono registrate performance positive per materie prime, oro, obbligazioni governative cinesi ed emergenti a breve termine, i maggiori indici azionari hanno invece chiuso al ribasso, prezzando il peggioramento delle condizioni economiche dovuto alle tensioni geopolitiche e alla nuova ondata di contagi in Cina. Le condizioni economiche hanno dunque influenzato negativamente la crescita nel primo trimestre dell’anno: i dati preliminari sull’andamento del Pil per l’Eurozona e per gli Usa hanno deluso le aspettative, già  riviste al ribasso nei mesi precedenti. Nei primi tre mesi del 2022, il Pil dell’Eurozona è cresciuto dello 0,2% annualizzato, meno del previsto, e ha fatto registrare un deciso rallentamento rispetto ai numeri del 2021, in un contesto in cui la Banca Centrale Europea aveva già rivisto al ribasso le stime per la crescita del Pil, fissate per il momento al 3,7% per il 2022, 2,8% per il 2023 e 1,6% per il 2024.

Rispetto alle proiezioni degli esperti dell’Eurosistema di dicembre 2021, le prospettive per la crescita sono state riviste al ribasso di 0,5 punti percentuali per il 2022, principalmente a causa dell’impatto della crisi ucraina sui prezzi dell’energia, sul commercio e, in generale, sul clima di fiducia. Questa revisione verso il basso è in parte compensata da un effetto positivo esercitato dalle correzioni al rialzo dei dati per il 2021. La crescita nel 2023 è stata invece rivista al ribasso di 0,1 punti percentuali, mentre resta invariata quella per il 2024. La situazione non è rosea neanche sul fronte Usa: secondo i dati pubblicati dal Dipartimento del Commercio, nel 1° trimestre del 2022 il Pil statunitense ha registrato una contrazione dell’1,4% rispetto al +6,9% indicato nel trimestre precedente, nonostante il rafforzamento dei consumi, che segnano un +2,7% dal +2,5% del trimestre precedente.

La diminuzione del Pil reale riflette diverse dinamiche, tra cui la riduzione degli investimenti in scorte private, il rallentamento delle esportazioni e della spesa del governo federale, statale e locale. Le importazioni, che nel calcolo del Pil rappresentano una “sottrazione”, sono invece notevolmente aumentate. Il dollaro forte ha pesato nel peggioramento della bilancia commerciale, dato che ha contribuito decisamente alla sorpresa negativa. I dati sulla crescita Usa si inseriscono in un contesto di andamento dei prezzi di difficile previsione e caratterizzato da livelli di inflazione sempre elevati, anche se scesi dall’8,5% di marzo (il valore più alto dal 1981) all’8,3% di aprile. Da un lato, la componente legata al prezzo dell’energia sembra suggerire un percorso di normalizzazione, ma dall’altro la volatilità di alcune componenti come auto e biglietti aerei rende i numeri complessivi di difficile previsione. La parte legata al mercato immobiliare sembra inoltre posizionarsi strutturalmente su valori elevati: la Federal Reserve, dal canto suo, ha agito alzando i tassi di riferimento sui Fed Funds dello 0,50%, portandoli all’interno di una forchetta compresa tra lo 0,75 e l’1%, e ha anche annunciato l’avvio della riduzione del proprio bilancio a partire da giugno. Il ritocco di mezzo punto era una mossa ampiamente attesa dal mercato e rappresenta l’intervento più ampio dal maggio del 2000.

Più critica, a nostro avviso, la situazione nell’Eurozona, dove, secondo la Bce, l’inflazione complessiva prevista sarà ancora molto elevata nei prossimi mesi, per poi intraprendere una lenta discesa verso l’obiettivo, 5,1% nel 2022, al 2,1% nel 2023, fino all’1,9% nel 2024. Il Consiglio direttivo della Bce ritiene infatti probabile che l’inflazione si stabilizzi al suo obiettivo del 2% nel medio termine. Nonostante gli indici dei consumi continuino a peggiorare, il Covid in Cina sembri lontano da una soluzione e la guerra in Ucraina continui nostro malgrado, i dati di Pil e inflazione, seppure peggiori delle attese, hanno offerto qualche spunto positivo e i fondamentali societari sono rimasti sorprendentemente solidi. La stagione degli utili è stata sì meno brillante del solito, ma la profittabilità delle aziende è rimasta elevata e il mercato del lavoro continua a essere solido. A nostro avviso, è preferibile mantenere un approccio cauto, in attesa di ricevere segnali più univoci sulla normalizzazione dell’inflazione, la resilienza della crescita economica e il miglioramento della situazione geopolitica.

Quando il focus degli investitori si sposta dall’inflazione a una possibile recessione, consigliamo di allungare leggermente la scadenza media delle obbligazioni in portafoglio e di mantenere un approccio cauto nell'esposizione azionaria. Inoltre continuiamo a suggerire una diversificazione su tre dimensioni: azionario, obbligazionario e materie prime.
Notizie dello stesso argomento
Trovati 107 record
Pagina
1
18/12/2025
Editoria, Mollicone: “Gedi e Cdr convocati in Parlamento. Sul nome dell’acquirente decide il mercato”
Il presidente della Commissione Cultura ed Editoria risponde alle opposizioni: intervento ...
18/12/2025
Campari cede Averna e Zedda Piras a Illva Saronno: operazione da 100 milioni
Accordo per due marchi storici degli spirits italiani. Closing previsto entro la prima met...
18/12/2025
Corte dei conti: Ue resiliente, ma la macchina dei fondi resta in affanno
Relazione 2024: crescita all’1%, saldo positivo per l’Italia grazie a Ngeu. Coesione in ri...
18/12/2025
Conad accelera sugli investimenti: 2,1 miliardi nel triennio 2026-2028
Avanzini: "Ftturato oltre 21,8 miliardi, crescita del 4,4%. Sviluppo laterale alla Gdo, nu...
18/12/2025
Acea, la vendita di Aquanexa segna la prima exit del fondo green di Algebris
Operazione chiave per Algebris Green Transition Fund: dopo due anni la piattaforma dell’ac...
18/12/2025
Farmaceutica italiana da record: export su, ora sfida è autonomia Ue
Export farmaceutico italiano in forte crescita nel 2025. Farmindustria chiede nuove regole...
Trovati 107 record
Pagina
1
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720