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Ufficio Studi Cgia: Pil 2022 da record, l'Italia è cresciuta più di Francia e Germania

- di: Barbara Leone
 
Ufficio Studi Cgia:  Pil 2022 da record, l'Italia è cresciuta più di Francia e Germania
Ci apprestiamo a chiudere un 2022 da record. Nonostante la crescita  dell’inflazione, il caro energia e il boom dei prezzi delle materie prime abbiano creato non pochi problemi a famiglie e imprese, negli ultimi 12  mesi (terzo trimestre 2022 su terzo trimestre 2021), la crescita  economica italiana è stata doppia rispetto a quella registrata dai nostri  principali competitors commerciali presenti nell’area dell’euro. A dirlo è l’Ufficio studi  della Cgia, che sottolinea come nel  nostro Paese il Pil sia aumentato del 2,6%, mentre in Germania è cresciuto della metà (+1,3%) e in Francia in misura ancora  inferiore (+1%). Sempre nello stesso periodo, evidenzia la Cgia, la media  dell’Area Euro-19 si è salita del 2,3%. Insomma,  quest’anno abbiamo “sbaragliato” tutti, dimostrando di esserci lasciati  alle spalle con successo la crisi pandemica. Certo, il 2023 sarà un anno  difficile: su tutta Europa, infatti, soffiano venti di crisi molto  preoccupanti. Tuttavia, con una economia che in questi ultimi due anni  si è decisamente rafforzata, dovremmo avere meno problemi degli altri a fronteggiare questo nuovo scenario avverso. Sebbene gli effetti economici provocati nel 2020 dalla pandemia siano  stati più negativi da noi (-9% del Pil) che a Berlino (-3,7%) e a Parigi (-7,8%), anche allargando l’arco temporale di  osservazione (terzo trimestre 2020 su terzo trimestre 2022), lo score  del nostro Paese è stato superiore a quello dei nostri competitori.

Cgia, Italia è cresciuta più di Germania e Francia

Se in  Italia il Pil è aumentato del 7,5%, in Francia l’incremento è  stato del 4,6% e in Germania del 3,2%. Nell’Area Euro 19, invece, ha toccato il 6,3%.  Ricordando che fatto 100 il Pil italiano il 73% è riconducibile ai  servizi (Pubblica amministrazione, commercio, turismo, servizi alle  imprese e alle persone, etc.), il 20% all’industria, il 5%  alle costruzioni e il 2% al settore primario (agricoltura, pesca,  etc.), nei primi 9 mesi di quest’anno la ricchezza nazionale è aumentata  del 4,4%. I maggiori contributi alla crescita sono da ascrivere, ricorda la Cgia, in particolar modo ai comparti più significativi della nostra economia.  Sebbene i dati siano in parte “condizionati” dall’incremento dei prezzi,  nei primi nove mesi del 2022 il fatturato dei servizi è salito del 15,3% e quello dell’industria del 19,4%, mentre la produzione  nelle costruzioni è aumentata del 14,1%. Dall’analisi dei sotto settori emerge che nei servizi il fatturato 2022 su  quello del 20213 del trasporto aereo e delle agenzie di viaggio-tour  operator è più che raddoppiato. Nel primo caso, l’incremento è stato  del 102,8%, nel secondo caso addirittura del 123,2%,  ma nonostante questi saggi di crescita, questi due comparti scontano  ancora un gap sensibile rispetto ai livelli pre-Covid. Nel settore  manifatturiero, infine, spiccano i risultati dell’incremento della  produzione dei prodotti tecnologici (+7,4%), quelli petroliferi  (+8,4%), quelli farmaceutici (+8,7%) e quelli del tessile abbigliamento (+9%).
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