Anche la bellezza cede al fascino dell’Intelligenza artificiale. L’uso dell’IA, infatti, sta influenzando e ridefinendo anche il settore beauty, cambiando radicalmente il modo in cui i consumatori italiani scoprono e scelgono i prodotti cosmetici. Un’indagine recente intitolata “Generative Search: l'evoluzione dello shopping beauty”, condotta dall’agenzia di search marketing Find tra marzo e maggio 2024, mostra infatti che il 45% degli italiani che acquistano prodotti di bellezza si affida a motori di ricerca basati su IA generativa per raccogliere informazioni.
L'AI cambia lo shopping beauty: nuovi strumenti di ricerca usati dal 45% degli italiani
Questo numero sale al 58% fra le donne, evidenziando un'adozione trasversale che interessa non solo i giovani, ma anche le fasce di età over 50. Si tratta di un chiaro segnale dell’espansione e dell'integrazione di queste tecnologie nella vita quotidiana, soprattutto in ambiti dove le preferenze sono soggette a gusti personali, come il beauty. Le piattaforme di ricerca generativa offrono molto più di semplici risposte: sono progettate per fornire consigli personalizzati e immediatamente applicabili, integrando, ad esempio, suggerimenti di acquisto basati sulle esigenze specifiche dell’utente. In questo modo, l’esperienza d’acquisto diventa non solo più rapida, ma anche più mirata e soddisfacente. A sottolineare questo aspetto, il 70% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare regolarmente la funzione di ricerca per immagini di questi motori. Il che permette ai consumatori di caricare foto, ricevere indicazioni su prodotti simili o persino ottenere consigli su combinazioni di cosmetici ideali per il proprio tipo di pelle. In parallelo, nonostante l’ascesa dell’IA, i motori di ricerca tradizionali come Google continuano a mantenere un ruolo primario: il 55% degli acquirenti dichiara di iniziare la propria ricerca su Google, per poi approfondire con strumenti basati su IA. Questo percorso di ricerca “ibrido” evidenzia come le persone preferiscano avviare la fase esplorativa con fonti conosciute, per poi passare alle piattaforme IA, che sono percepite come più specializzate e capaci di fornire consigli su misura. Inoltre, il 95,2% degli utenti che hanno sperimentato queste piattaforme IA afferma di voler continuare a utilizzarle in futuro, grazie alla loro capacità di migliorare l’esperienza d’acquisto.
Tuttavia, l’introduzione dell’Intelligenza artificiale generativa nel mondo dello shopping beauty non è priva di sfide. Una delle preoccupazioni principali sono le cosiddette “allucinazioni”: errori di risposta, che possono fornire informazioni fuorvianti o obsolete. Il 30% degli intervistati ha infatti segnalato di aver incontrato questo problema almeno una volta, evidenziando come, per quanto utili, i motori di ricerca generativi non siano ancora infallibili. Questo richiede ai brand di investire in contenuti di alta qualità e in aggiornamenti continui per garantire che le informazioni siano accurate e affidabili. Sicuramente, le aziende del settore beauty sono chiamate ad adattarsi rapidamente a questa nuova modalità di ricerca. Non è più sufficiente essere presenti sui motori di ricerca tradizionali; i brand devono “dialogare” attivamente con le piattaforme IA, integrando i propri prodotti e contenuti in modo che siano facilmente riconoscibili e consigliati dagli algoritmi. Si tratta di un cambiamento strategico profondo, che presuppone il prendere in considerazione il ruolo dell'Intelligenza artificiale nella costruzione del proprio branding e nella comunicazione con il pubblico, investendo quindi in campagne digitali che risuonino con i nuovi paradigmi di ricerca. In quest’ottica, alcune aziende italiane hanno già iniziato a investire nell’ottimizzazione dei propri contenuti per le piattaforme generative, affinando strategie che sfruttano queste tecnologie per fidelizzare i consumatori e creare un’esperienza d’acquisto unica in base al tipo di pelle, combinazioni di make-up consigliate o prodotti skincare specifici.