Ambrosetti, Rapporto 2022 Osservatorio Trasformazione Digitale: i ritardi dell’Italia e le opportunità del PNRR

- di: Daniele Minuti
 
È stato presentato a Roma il Rapporto 2022 dell'Osservatorio sulla Trasformazione Digitale dell’Italia, realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Fondazione IBM Italia e Fondazione Eni Enrico Mattei. Dai dati contenuti nel report, emerge che l'Italia è al ventiquattresimo posto nell'Unione Europea come percentuale di persone con competenze digitali di base (venticinquesimo considerando i cittadini che interagiscono online con la Pubblica Amministrazione e al ventunesimo per aziende con portali web dalle funzionalità avanzate).

Ambrosetti, Rapporto 2022 Osservatorio Trasformazione Digitale

L'Italia è dietro tutte le maggiori economie, anche dopo il miglioramento nel Digital Economy and Society Index di due posizioni arrivato recentemente grazie alla connettività, con i servizi pubblici che invece peggiorano. Secondo gli studi, con questo ritmo servirebbero 9 anni all'Italia per raggiungere l'attuale valore del continente.

La carenza di competenze digitali frenano la trasformazione digitale: nel 2021, solo il 65,7% delle famiglie adottava la Banda Larga fissa (-15,4% della Germania e sotto la media europea di 12,1 punti percentuali). Il tutto in un Paese con ampia disponibilità ma bassa propensione al data sharing (specie a livello aziendale). 

Il rapporto ricorda che nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la trasformazione digitale è la seconda delle missioni per dotazione finanziaria (40,7 miliardi di euro), cosa che rende il PNRR un'occasione unica per il Paese: i suoi impatti strutturali potranno ammontare nel 2027 al +1,9% il PIL annui e rimarranno persistenti fino al 2036, con la digitalizzazione della PA e la maggiore produttività delle imprese con tecnologia e digitale che potrebbero pesare per una crescita dell'1,2% del PIL ogni anno.
 
Lo studio individua nella transizione green uno dei fattori trasversali per rafforzare il processo di digitalizzazione, oltre a sottolineare l'importanza nella crescita del livello generale di cybersecurity, data la crescente digitalizzazione dei servizi e il contestuale aumento di cybercrime. 

L'Osservatorio ha realizzato un Tableau de Bord che ha dettato linee di azione necessarie per la trasformazione digitale dell’Italia: Valorizzare la Transizione 4.0 come programma di riferimento per supportare la twin transition delle imprese del Paese; Promuovere un approccio multidisciplinare alla formazione e allo sviluppo delle competenze in ambito digitale, valorizzando il ruolo di Transizione 4.0; Rendere l’etica e l’inclusione i principi guida della transizione digitale; Creare protocolli di certificazione per infrastrutture dati e intermediari dei dati rispondenti ai requisiti di sicurezza fissati dalla normativa europe.

Lorenzo Tavazzi, Partner e Responsabile Scenari & Intelligence, The European House – Ambrosetti (nella foto), ha commentato: "Esistono diversi motivi che rendono necessario un Osservatorio sulla Trasformazione Digitale in Italia, a partire dalle valutazioni sui ritardi nel livello di digitalizzazione rispetto agli altri Paesi UE e dalle carenze strutturali, tra cui la grave assenza di competenze digitali diffuse. Ma allo stesso tempo la trasformazione rientra tra i pilastri del PNRR. Sono previsti infatti investimenti per 40,7 miliardi di Euro: un’opportunità fondamentale per il sistema-Paese per riavviare una produttività stagnante da oltre 20 anni e concretizzare la necessaria transizione green, così strettamente connessa ai processi di digitalizzazione. Il legame tra le due transizioni, i principi di etica e inclusione, le necessità di cybersecurity: sono alcune delle dimensioni spesso non fotografate adeguatamente dagli indici tradizionali, ma messe al centro delle analisi dell’Osservatorio. Oltre all’analisi della situazione attuale, l’Osservatorio ha messo a punto un modello concettuale innovativo e originale, che può diventare uno strumento efficace di indirizzo e supporto del policy making a integrazione del monitoraggio realizzato dal Dipartimento per la trasformazione digitale".

Alessandra Santacroce, Direttore Relazioni Istituzionali e Presidente Fondazione IBM Italia, ha dichiarato: "La trasformazione digitale offre nuove opportunità di sviluppo alle persone, alle imprese, alle istituzioni e alla società civile. Il nostro impegno è quello di porre attenzione anche agli aspetti etici, di inclusione e sostenibilità, affinchè l’innovazione tecnologica sia a beneficio dell’essere umano e a salvaguardia della nostra casa comune, la Terra".

Alessandro Lanza, Direttore Esecutivo, Fondazione Eni Enrico Mattei, ha detto: "La transizione energetica, e più in generale quella ecologica, è sicuramente la sfida più critica dei prossimi anni e il suo successo sarà strettamente legato anche ai processi di digitalizzazione. Le due transizioni cosiddette “gemelle”, quella energetica e quella digitale, sono del resto connesse indissolubilmente: se da un lato la crescita della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e l’efficientamento dei processi produttivi richiedono una forte componente digitale, dall’altro l’adozione delle tecnologie digitali può indurre a un aumento della domanda di energia, a un impatto negativo legato all'aumento dei rifiuti elettronici, nonché alla crescita esponenziale del fabbisogno di materie prime critiche necessarie per entrambe le transizioni. È un tema rilevante, che richiede immediata consapevolezza e deve spingere alla definizione e all’adozione di politiche univoche e auspicabilmente condivise a livello internazionale".

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