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Siccità, Anbi: "In Lombardia stagione irrigua 2022 la più critica di sempre"

- di: Barbara Leone
 
Siccità, Anbi: 'In Lombardia stagione irrigua 2022 la più critica di sempre'
Il secondo anno più caldo di sempre e il nuovo record minimo di precipitazioni del periodo di riferimento (2006-2020) hanno fatto della stagione irrigua del 2022 una delle più critiche di sempre. E’ quanto emerge dal “Report sulla Stagione irrigua in Lombardia 2022” presentato ieri da Anbi Lombardia, l’associazione che rappresenta i 12 consorzi di bonifica e di irrigazione operanti in regione. Giunto alla terza edizione, il rapporto costituisce un patrimonio unico nel panorama nazionale nella conoscenza dei dati sull’uso dell’acqua in agricoltura, reso possibile grazie al lavoro del Cedater, il Centro dati acqua e territorio rurale gestito dall’Associazione.

Siccità, Anbi: "In Lombardia stagione irrigua 2022 la più critica di sempre"

Uno strumento modello per il Paese, che può aiutare a gestire le crisi idriche e affrontare meglio l'irrigazione dei campi. Perché, come sottolineato dal Presidente Anbi Francesco Vincenzi, “chi conosce i dati è padrone del mondo”. Mentre ora stiamo affrontando l’emergenza acqua a mani nude. La denuncia di Anbi, del resto, è chiara: solo la metà dell'acqua prelevata da laghi e fiumi è finita all'agricoltura; una parte importante sarebbe stata utilizzata per alimentare l'industria idroelettrica. Da qui l’importanza del centro dati varato da Anbi Lombardia con l'Università di Milano, che grazie ai 325mila euro assicurati dalla Regione Lombardia mette a disposizione le informazioni per decidere come muoversi al meglio dal momento che la scarsità di acqua impone un uso che sia il più razionale possibile, tenendo presente la centralità del settore agricolo. Queste informazioni sempre più puntuali saranno però fondamentali anche per la programmazione degli investimenti, dato che la sfida post emergenza è quella di migliorare e razionalizzare la gestione di un bene tanto prezioso quanto sempre meno disponibile. Il Centro dati presidia un sistema di rilevazione, basato su centinaia di misuratori presenti in tutta la pianura lombarda, che consente ormai di monitorare in tempo reale l’80% delle portate delle concessioni irrigue da acque superficiali.

“L’elaborazione di questi dati - ha evidenziato Alessandro Rota, presidente di Anbi Lombardia - ci permette sempre più di supportare la pianificazione regionale nella gestione dell’acqua, indispensabile per affrontare le sfide della mitigazione e contrasto ai cambiamenti climatici che ormai investono anche una regione tradizionalmente ricca d’acque come la nostra”. I dati del Report scattano una fotografia impietosa e come mai preoccupante. Nel 2022, infatti, si è assistito a una vera e propria impennata del fabbisogno idrico delle colture: basti pensare che nel mese di luglio sono stati largamente superati i 200 millimetri mensili di fabbisogno irriguo netto (rispetto a una media vicina ai 140 mm), a fronte di piogge che si sono fermate a 41 mm di precipitazione media complessiva nell’areale di pianura, segnando un deficit pluviometrico negativo che oscilla tra i 30 e i 60 millimetri. Con riserve idriche ridotte del 60%, l’irrigazione è riuscita solo in parte a colmare questa differenza. I 4,6 miliardi di metri cubi d’acqua prelevati (il dato è riferito alle sole acque superficiali e mostra una riduzione di quasi la metà rispetto ai volumi mediamente utilizzati) non sono bastati a fronteggiare interamente le necessità irrigue, influendo anche sull’equilibrio ambientale complessivo a partire dalla riduzione della falda.

“Il sapiente lavoro dei consorzi e la sinergia con Regione Lombardia – ha aggiunto Rota – ha però permesso di utilizzare al meglio l’acqua disponibile, evitando così il tracollo del sistema agricolo lombardo che, secondo le prime stime economiche sul 2022, ha varcato la soglia dei 10 miliardi di euro riferiti alla sola produzione lorda vendibile a cui va aggiunto il valore del comparto agroalimentare di trasformazione”. Lo studio di Anbi Lombardia tratteggia per ogni bacino idrografico, ossia per i principali fiumi (Ticino, Adda, Oglio, Chiese e Mincio), la cronologia della stagione irrigua dello scorso anno, con il dettaglio in termini percentuali delle portate erogate, consentendo di avere, attraverso grafici di grande immediatezza, il livello di criticità raggiunto. La collaudata collaborazione con l’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali), Ersaf (l’Ente regionale di ricerca e servizi per l’agricoltura) e Arpa Lombardia ha permesso di sviluppare le oltre cinquanta pagine del Report corredate di tabelle e grafici che fotografano tutte le componenti di una stagione irrigua: l’andamento meteorologico, l’evoluzione fenologica delle colture e, ovviamente, la gestione dei prelievi idrici e della loro restituzione.
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