L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato quattro istruttorie nei confronti di BYDIndustria Italia s.r.l., Stellantis Europe S.p.A., Tesla Italy s.r.l. e Volkswagen Group Italia S.p.A. per possibili pratiche commerciali scorrette. Il focus dell'indagine riguarda le informazioni fornite ai consumatori in merito alla autonomia di percorrenza dei veicoli elettrici, alla perdita di capacità delle batterie nel tempo e alle condizioni di operatività delle garanzie convenzionali.
Antitrust, indagine su Stellantis, Tesla, Volkswagen e BYD per presunte pratiche scorrette nelle auto elettriche
Le quattro aziende sono sospettate di aver fornito dati e indicazioni potenzialmente fuorvianti ai clienti, violando così le disposizioni del Codice del Consumo. In particolare, l'attenzione dell'AGCM si concentra su tre aspetti chiave:
Autonomia chilometrica reale: vi sarebbe una discrepanza tra le informazioni ufficiali dichiarate dai produttori e le reali prestazioni su strada, specialmente in condizioni di guida non ottimali.
Degrado della batteria: i consumatori potrebbero non essere stati adeguatamente informati sul naturale processo di decadimento della capacità delle batterie, con impatti diretti sulle prestazioni del veicolo.
Limitazioni delle garanzie: alcune condizioni delle garanzie convenzionali potrebbero risultare limitative per gli utenti, senza che questi ne siano stati pienamente consapevoli al momento dell'acquisto.
L'Antitrust valuterà se tali pratiche abbiano indotto in errore i consumatori e, in caso affermativo, potrebbero scattare sanzioni nei confronti delle case automobilistiche coinvolte.
Autonomia dichiarata vs. autonomia reale: il nodo cruciale
Uno dei principali punti critici riguarda la differenza tra autonomia dichiarata e autonomia effettiva. I dati ufficiali sulle percorrenze dei veicoli elettrici sono generalmente ottenuti tramite test standardizzati, come quelli previsti dal ciclo WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedure). Tuttavia, diversi studi indipendenti e test su strada hanno evidenziato che i numeri reali possono variare significativamente in base a fattori come temperatura esterna, stile di guida, utilizzo del climatizzatore e condizioni del traffico.
Il caso più noto riguarda Tesla, che in passato è stata criticata per le stime di autonomia delle sue vetture, spesso ritenute eccessivamente ottimistiche. Anche altre case automobilistiche, tra cui Volkswagen e Stellantis, sono finite sotto la lente d’ingrandimento per comunicazioni non sempre trasparenti sui reali consumi energetici.
Il problema del degrado della batteria
Un altro aspetto sotto esame riguarda la perdita di capacità delle batterie nel tempo, un fenomeno fisiologico che riduce progressivamente l’autonomia dei veicoli. Se da un lato le case automobilistiche offrono garanzie sulle batterie (solitamente 8 anni o 160.000 km, con soglie di degrado attorno al 70% della capacità iniziale), dall’altro, molti utenti lamentano una carenza di informazioni dettagliate su come la degradazione possa influire sulle prestazioni reali del veicolo.
In particolare, l’AGCM vuole verificare se le case automobilistiche abbiano trasparente informato i consumatori sulla velocità del degrado e sulle condizioni che potrebbero accelerarlo, come ricariche rapide frequenti, temperature estreme e stili di guida aggressivi.
Garanzie e limitazioni: informazioni poco chiare?
Il terzo punto sotto osservazione riguarda le condizioni delle garanzie sulle batterie. Alcuni produttori potrebbero aver introdotto limitazioni non adeguatamente comunicate ai clienti, come l’esclusione di determinate tipologie di danni o la necessità di rispettare specifiche pratiche di manutenzione per mantenere la validità della copertura.
L'AGCM intende verificare se tali restrizioni siano state chiaramente specificate nelle informazioni precontrattuali o se, al contrario, abbiano contribuito a una percezione distorta della protezione offerta al consumatore.
Le reazioni delle case automobilistiche
Al momento, le aziende coinvolte non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma si prevede che nei prossimi giorni possano fornire chiarimenti sulle proprie posizioni. Nel caso in cui le istruttorie dell'Antitrust confermassero le irregolarità, potrebbero essere imposte sanzioni pecuniarie e obblighi di maggiore trasparenza nelle comunicazioni commerciali.
Implicazioni per il mercato e i consumatori
Questa indagine potrebbe avere un impatto significativo sul settore delle auto elettriche, già sotto pressione per la necessità di ampliare l’infrastruttura di ricarica e ridurre i costi delle batterie. Per i consumatori, invece, si tratta di un passo importante verso una maggiore tutela, soprattutto in una fase di transizione in cui la trasparenza è fondamentale per rafforzare la fiducia nei veicoli a zero emissioni.
Se le aziende dovessero essere ritenute colpevoli, l’AGCM potrebbe richiedere miglioramenti nella comunicazione delle informazioni e una maggiore chiarezza su autonomia, degrado e condizioni di garanzia, elementi chiave per il successo della mobilità elettrica in Italia.
Nel frattempo, l'attenzione rimane alta e le prossime settimane saranno cruciali per determinare l’esito delle istruttorie.