Poste Italiane accelera sulla trasformazione digitale e lancia la sua nuova app unificata, una piattaforma che sostituisce definitivamente Postepay e BancoPosta e raccoglie, in un solo ambiente, tutti i servizi del gruppo: pagamenti, conti, risparmio, energia, telefonia e logistica.
Poste Italiane, debutta la super-app unica: integrazione totale tra BancoPosta e Postepay nella nuova piattaforma digitale
A partire da oggi, 9 ottobre 2025, l’app Postepay non è più attiva e gli utenti sono invitati a scaricare la nuova applicazione “Poste Italiane”, che diventa l’interfaccia unica dell’ecosistema finanziario e commerciale dell’azienda. L’obiettivo è duplice: da un lato semplificare la relazione con oltre 35 milioni di clienti digitali, dall’altro potenziare le sinergie interne tra i diversi business, aprendo nuove opportunità di cross selling e monetizzazione dei dati.
Una super-app per la convergenza dei servizi
L’iniziativa segna la tappa conclusiva del processo di convergenza tecnologica avviato a giugno con la chiusura dell’app BancoPosta. Il nuovo strumento si presenta come una super-app multifunzionale: attraverso un’unica autenticazione, l’utente può accedere ai propri conti, carte e investimenti, gestire pagamenti e bollette, monitorare spedizioni, consultare le forniture di luce e gas, o controllare i propri servizi PosteMobile.
In questo modo Poste consolida il suo modello di piattaforma integrata, simile a quello dei grandi operatori fintech internazionali, che fondano la crescita sull’uso intensivo dei dati, sulla personalizzazione dei servizi e sull’ampliamento del tempo di permanenza digitale del cliente.
Strategia industriale e impatto economico
L’app unificata è parte della strategia delineata dal gruppo guidato da Matteo Del Fante per fare di Poste non solo un operatore logistico-finanziario, ma un hub tecnologico e di servizi al cittadino.
Il progetto consente un risparmio sui costi di sviluppo e manutenzione delle diverse applicazioni, favorisce la sicurezza informatica grazie a un’unica architettura centralizzata e riduce la complessità operativa.
Sul piano economico, la mossa punta ad aumentare la frequenza di utilizzo dell’app — oggi tra le metriche più importanti nella valutazione del valore di un brand digitale — e a incrementare i ricavi da servizi non finanziari, dai micropagamenti ai contratti energia e telefonia, fino alle assicurazioni e ai servizi logistici.
Il modello, in prospettiva, potrà generare margini di scala e effetti di rete, rafforzando la posizione competitiva del gruppo nel mercato dei servizi integrati e nella gestione dei dati di consumo.
Pagamenti e identità digitale
Un punto centrale è rappresentato dall’integrazione delle funzioni di pagamento istantaneo, che si affiancano al sistema PagoPA e ai tradizionali bonifici. L’app consente di verificare in tempo reale la corrispondenza tra IBAN e beneficiario e offre nuove modalità di autenticazione biometrica tramite PosteID.
A completare l’ecosistema c’è Pwallet, un portafoglio digitale che aggrega carte, documenti d’identità e strumenti di pagamento, posizionando Poste nel segmento dei digital wallet nazionali in concorrenza diretta con gli operatori fintech e bancari.
La scommessa del gruppo
L’unificazione delle app segna il passaggio da un approccio “multicanale” a un modello piattaforma-centrico, in linea con le strategie delle big tech e dei grandi player asiatici del settore finanziario. Per Poste Italiane, che nel 2024 ha registrato ricavi digitali in crescita del 12%, la sfida è trasformare la fidelizzazione tecnologica in valore economico stabile, riducendo il tasso di abbandono e ampliando la gamma di servizi a elevata marginalità.
Nel nuovo ecosistema digitale, il cliente non si limita più a consultare il saldo o a pagare una bolletta: diventa parte di una relazione continua, che si estende alla gestione del risparmio, alla mobilità, all’energia e alle comunicazioni.
È su questo spazio integrato tra finanza e servizi che Poste intende giocare la prossima fase della propria crescita industriale.