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Auto ibride al comando, ma l’elettrico arranca in Europa

- di: Marta Giannoni
 
Auto ibride al comando, ma l’elettrico arranca in Europa
Ad aprile 2025 il mercato è stabile ma ancora sotto i livelli pre-Covid. Crescono le ibride, l’elettrico fatica nonostante gli incentivi.
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Il mercato auto europeo ad aprile 2025: equilibrio apparente, crisi persistente
Il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale (Ue + Efta + Regno Unito) sembra stabile in superficie: ad aprile 2025 le immatricolazioni hanno registrato solo un leggero calo dello 0,3% rispetto allo stesso mese del 2024 (1.077.186 veicoli). Ma il primo quadrimestre rivela una realtà più amara: il totale è sceso dello 0,4% a quota 4.459.087 immatricolazioni.
Il vero confronto, però, è con il 2019, ultimo anno pre-pandemia: rispetto ad allora il mercato ha perso il 18,8%, segnala il Centro Studi Promotor (Torino, 27 maggio 2025). La flessione è trasversale: -26% in Francia, -23,8% in Germania, -18,7% nel Regno Unito, -18,2% in Italia, -13,4% in Spagna.
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Prezzi alti e incertezza frenano la sostituzione delle auto
Il Centro Studi Promotor spiega il crollo con la combinazione letale tra i costi in aumento e la transizione energetica incerta: “Molti automobilisti rinviano l’acquisto o preferiscono un’auto usata di più recente immatricolazione, mantenendo in circolazione veicoli che in tempi normali sarebbero stati rottamati, con conseguenze su sicurezza e inquinamento”.
Il mercato dell’auto nuova, in altre parole, è bloccato in un limbo: troppo caro per molti, troppo incerto per chi dovrebbe convertirsi all’elettrico.
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Ibride in testa, l’elettrico cresce ma non decolla
Nei primi quattro mesi del 2025, secondo i dati Acea (Associazione dei costruttori europei di automobili), le auto ibride hanno raggiunto il 35,3% del mercato Ue con un aumento del 20,8% rispetto allo stesso periodo del 2024. È la motorizzazione più scelta dai consumatori europei. Le auto elettriche a batteria (BEV) crescono del 26,4%, ma si fermano al 15,3% del mercato.
Se allarghiamo lo sguardo all’intera Europa Occidentale, secondo Promotor la quota di elettrico sale al 17%, ma resta ben al di sotto degli obiettivi. Il divario tra paesi è marcato: il Regno Unito è in testa con il 20,7%, seguito da Francia (18,2%), Germania (17,5%), Spagna (6,9%) e Italia, fanalino di coda con un misero 5,1%.
Nonostante gli incentivi generosi e gli sconti – ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotorla transizione integrale all’elettrico è tutt’altro che vicina. Il divieto di immatricolare nuove auto a combustione interna dal 2035 incontra sempre meno il favore del pubblico”.
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I motori termici perdono terreno, ma restano forti
Le auto a benzina e diesel continuano a perdere terreno: la loro quota complessiva è scesa al 38,2%, rispetto al 48,4% dello stesso periodo del 2024. Una ritirata silenziosa ma costante, compensata in parte dalla crescita dell’ibrido, che rassicura chi è restio al “tutto elettrico”.
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La geografia dell’elettrificazione: luci e ombre
Tra i grandi mercati dell’Ue, Germania (+42,8%), Belgio (+31,3%) e Paesi Bassi (+6,4%) mostrano una crescita solida delle immatricolazioni BEV. Ma la Francia è in calo del 4,4% (nonostante un parziale recupero ad aprile), e l’Italia è lontanissima dagli standard europei.
Sigrid de Vries, direttrice generale dell’Acea, invita i governi a intervenire: “Per rendere l’elettrico davvero diffuso servono incentivi fiscali, infrastrutture di ricarica capillari e un prezzo dell’elettricità competitivo. I numeri dimostrano che la neutralità tecnologica resta una strategia vincente”.
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Un bivio difficile, ma inevitabile
L’ibrido domina il presente. L’elettrico, nonostante le spinte normative e commerciali, fatica a decollare. I costruttori si muovono su un crinale sottile, mentre i governi europei si giocano una sfida strategica: costruire condizioni favorevoli per la svolta sostenibile, evitando che il mercato si areni definitivamente.
Il 2035 sembra lontano, ma nel mondo dell’auto, dieci anni passano in fretta. E il tempo per imboccare davvero la via della transizione ecologica sta per scadere.

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