Crediti deteriorati: nel 2021 in Italia vendite per 33 miliardi di euro, Banca Ifis è "top buyer"

- di: Daniele Minuti
 
Il 2021 ha visto transazioni di crediti deteriorati in Italia per un totale di 33 miliardi e di questi, 3,7 miliardi sono stati acquistati da Banca Ifis che ha confermato la sua posizione di vertice nel settore posizionandosi al primo posto come top buyer (market share pari al 46% su poco più di 7 miliardi di euro di crediti ceduti in questa asset class.

Banca Ifis è top buyer per crediti deteriorati nel 2021

Il Market Watch Npl prevede circa 47 miliardi di euro di nuove dismissioni Npe per l'anno appena iniziato e per il 2023, con una rilevanza in crescita del mercato secondario (che nel 2021 ha avuto incidenza del 32% sul totale transizioni).

Il report di Banca Ifis spiega: "Il mercato conferma la concentrazione delle transazioni sia lato originator, con il 45% delle cessioni riferibile a cinque grandi gruppi, sia lato acquisizioni: il 31% dei volumi è gestito da cinque buyer. Dal punto di vista dei flussi di nuovo deteriorato nei bilanci bancari si prevede il deterioramento di circa sessanta miliardi di euro di crediti tra il 2022 e il 2023. Nel 2024 si stima un ritorno ai valori pre-Covid con un tasso di deterioramento attorno all’1% che si confronta con il 2,4% stimato nel 2022: un valore ben lontano dal tasso del 4,5% relativo al picco registrato nel 2013. Migliora anche l’Npe ratio italiano stimato in contrazione al 4,7% a fine 2021 sotto il target BCE del 5%. Lo stock complessivo di Npe, che nel 2021 è sceso a 330 miliardi di euro in linea con i livelli del 2019 e 2020, salirà fino a toccare i 402 miliardi nel 2024. Lo stock nel 2021 è composto da circa 88 miliardi di euro di Npe in capo alle banche e 242 miliardi di euro in gestione a servicer e investitori specializzati (circa il 73%). Nel 2024 si prevede che ben il 78% dello stock di Npe sarà in gestione all’Industria del credito deteriorato e solo il 22% sarà a bilancio bancario".

La "novità" è che, per la prima volta in Italia, gli Utp iscritti a bilancio delle banche superano lo stock Npl (per il 2021, stimati 45 miliardi di Utp e 29 miliardi di Npl) mentre cresce il rischio di credito con l'incidenza di prestiti classificati in stadio 2 che arriva al 15% (stima per il 14% nel 2022 e del 12% nel 2024).
Il report mostra come le Gacs abbiano sostenuto il mercato delle transizioni Npl per 96 miliardi di euro dal 2016 a oggi (nel 2021, 7 Gacs per 11 miliardi di euro di GBV).

L'analisi poi si concentra su Giustizia e mercato immobiliare: "In Italia, nel 2021, sono state realizzate circa 700 mila compravendite immobiliari: un vero e proprio record grazie alla grande liquidità delle famiglie e delle imprese che si è sommata agli incentivi fiscali. Si stima che anche nel 2022 la crescita continuerà a essere sostenuta. Il 2021 si è chiuso con 126.000 immobili in asta per un valore complessivo di 18,7 miliardi di euro. Sebbene l’operatività mostri segni di ripresa (+8,1% le unità immobiliari oggetto d’asta nel 2021) resta significativo il numero delle procedure posticipate per il blocco delle esecuzioni nel primo semestre 2021, pari a circa 77 mila aste, con un mancato recupero stimabile in circa 11 miliardi di euro. Positivi gli effetti generati dall’avvio del processo telematico e della riforma del 2015, con la riduzione di circa due anni, tra il 2018 e il 2020, del tempo medio di chiusura delle aste che nel 2021 scontano ancora 6,1 anni di vita media".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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