Unicredit tra golden power e Commerz: Orcel punta i piedi
- di: Bruno Legni

Con chiarezza sulle norme, avanti con la spa su Bpm. Altrimenti: ops avanti sola se trasparenza. Su Commerz, pazienza fino al 2027.
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Unicredit avverte: golden power o nulla
Andrea Orcel (foto), amministratore delegato di Unicredit, ha lanciato un aut aut netto: senza chiarezza sulle condizioni imposte dal governo italiano con il golden power, l’offerta pubblica di scambio (Ops) su Banco BPM sarà ritirata. Lo ha ribadito a margine della Goldman Sachs European Financial Conference tenutasi a Berlino, una dichiarazione che non lascia margini di fraintendimento.
Secondo Orcel, la questione non è ideologica, bensì di definizione: “Se la definizione è corretta, il golden power è accettabile; ma se non è chiaro… la probabilità che ci assumiamo il rischio è zero”. Ha stimato le probabilità di successo dell’operazione BPM non oltre il 20%, dati i rischi (fino a 20 miliardi di euro di multa) legati all’incertezza normativa e operativa sul dossier russo .
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Il nodo Russia: obblighi urgenti
Specifico il dossier russo: Unicredit ha sospeso i prestiti dal 2022, ma rimangono in piedi mutui decennali e pagamenti essenziali per clienti tedeschi, francesi e italiani. Orcel non intende infrangere contratti o rischiare sanzioni miliardarie: “Mi devono spiegare esattamente cosa vogliono sulla Russia”. È un punto centrale: decine di miliardi transati ma depositi sotto 1 mld di euro rimangono obbligatori per legge – e diventano o meno parte del golden power? Nessuna conferma ufficiale dal governo finora.
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Commerzbank: investire sì, comprare no
Su Berlino, Orcel ha confermato l’intenzione di consolidare fino al 30% della partecipazione in Commerzbank entro fine mese, trasformando derivati in azioni. Ma il passo successivo – un’opa totale – è escluso: il prezzo di mercato è troppo alto, e il cancelliere Friedrich Merz ha già espresso aperta opposizione.
“No, a questo prezzo non vediamo valore per i nostri azionisti… siamo soddisfatti del +30%, ma una nuova offerta non giustifica il prezzo attuale”.
Orcel ha aggiunto di prendersi tempo: la decisione finale su Commerzbank potrà arrivare entro il 2027.
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Reazioni politiche e contesti Ue
Sul fronte italiano, la Consob ha sospeso l’Ops BPM per 30 giorni – fino al 23 giugno – in attesa del ricorso di Unicredit al Tar del Lazio (udienza fissata per il 9 luglio). Sul fronte europeo, Bruxelles sta valutando il dossier in parallelo, con Dg Comp e servizi finanziari: un primo parere è atteso il 19 giugno .
In Germania, il governo di Merz ha ribadito la linea dura sulle acquisizioni straniere. Il ministro delle Finanze lo definisce un “segnale importante” riguardo alla piena autonomia di Commerzbank. Il rischio di stallo allunga i tempi.
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Strategia Orcel: prudenza e forza
Il leitmotiv del ceo è chiaro: M&A sì, ma solo se creano valore. Nel primo trimestre del 2025, Unicredit ha registrato utili record per 2,8 miliardi di dollari, rafforzando la strategia orientata al valore azionario. Orcel insiste: “È uno strumento, non un obiettivo”.
Mentre attende chiarimenti da Roma e dialogo con Berlino, la banca accelera su altri fronti – tra cui Aion Bank, stake in Alpha Bank e Generali – compiendo mosse che consolidano profilo e networking finanziario.
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Il messaggio è preciso: senza trasparenza normativa sul golden power, l’Ops su BPM si blocca. Su Commerzbank, pazienza fino al 2027, ma no alla corsa nel buio. Orcel sta usando chiarezza e tempismo per spingere governi e regolatori a definire i paletti: la posta in gioco non è solo bancaria, ma geopolitica. In mancanza di segnali certi, l’operatività resta ferma.