Borse: l'attenzione dei mercati asiatici rivolta alle mosse della Fed
- di: Redazione
Com'era prevedibile, l'andamento odierno dei mercati borsistici della regione Asia-Pacifico è stato caratterizzato dal nervosismo dell'attesa delle decisioni della Federal Reserve, previste nelle prossime ore, a fronte di una inflazione che rallenta sebbene lentamente. In questo quadro si deve aggiungere che Wall Street, con la seduta di ieri, è salita al livello più alto dall'inizio del 2022, anche se è rimasta leggermente al di sotto del suo massimo storico.
Borse: l'attenzione dei mercati asiatici rivolta alle mosse della Fed
Gli indici sono scesi a Hong Kong, Shanghai e Seul, mentre sono saliti a Tokyo e Sydney.
Il Nikkei 225 di Tokyo è salito dello 0,4% a 32.985,19 e lo S&P/ASX 200 australiano ha chiuso le contrattazioni con un guadagno dello 0,4% a 7.263,30. In arretramento le azioni cinesi, forse per la mancata adozione di misure di stimolo all'economia. L'Hang Seng di Hong Kong è scivolato dello 0,7% a 16.252,67 e l'indice Shanghai Composite è sceso dello 0,5% a 2.989,15. Il Kospi sudcoreano ha perso lo 0,6% a 2.521,81.
Il Taiex di Taiwan è salito dello 0,1% e il SET di Bangkok ha perso lo 0,5%.
Ieri l’S&P 500 è salito dello 0,5%, chiudendo a 4.643,70. Il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato lo 0,5% a 36.577,94 e il Nasdaq composite è salito dello 0,7% a 14.533,40. Ieri un rapporto sull'inflazione, statunitense ha mostrato che il costo della vita era complessivamente più alto del 3,1% rispetto all'anno precedente. Si è trattato di un leggero rallentamento rispetto all'inflazione del 3,2% di ottobre e comunque in linea con le aspettative degli economisti. Sul fronte energetico, un barile di greggio americano ha ceduto 20 centesimi a 68,41 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è scivolato di 23 centesimi a 73,01 dollari al barile.