Coldiretti, guerra ai rincari: "Contro il caro spesa, Km zero e niente sprechi"

- di: Barbara Bizzarri
 
Date le circostanze, gli italiani sono costretti ad arrangiarsi per poter imbandire la tavola: dall’utilizzo degli avanzi alla lista della spesa, dal boom degli acquisti a chilometri zero fino all’assalto ai discount, ecco alcune strategie adottate per far fronte al carovita, con la crescita dei prezzi che taglia le quantità di cibo da poter acquistare. Sono questi i dati emersi dall’analisi Coldiretti/Censis in riferimento all’allarme dell’Istat: le famiglie italiane spendono di più, ma consumano di meno. A causa della crisi economica scatenata dal conflitto in Ucraina, il 58% degli italiani ha iniziato a riciclare gli avanzi dei pasti precedenti, coinvolgendo una più ampia fascia di popolazione nell’uso di una pratica sino ad oggi seguita da poche persone, per unire la necessità di risparmiare all’importanza etica di ridurre lo spreco.

Coldiretti, guerra ai rincari: "Contro il caro spesa, Km zero e niente sprechi"

Le strategie di risparmio si applicano, però, soprattutto al momento di fare la spesa. L’81% degli italiani ha consolidato l’abitudine di stilare liste ponderate degli acquisti da effettuare, spiega Coldiretti/Censis, per evitare le spese d’impulso, vere minacce alla sobrietà da carrello. Cambiano anche i luoghi della spesa: il 72% si rifornisce nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta e in promozione; e c’è anche chi, in una situazione di difficoltà, preferisce fare una spesa etica. Otto italiani su dieci, pari quindi all’80%, acquistano, quando possibile, prodotti agricoli italiani, non solo perché considerati di grande qualità, ma anche per dare supporto economico alle imprese agricole nostrane.

Quasi sette italiani su dieci (69%) cercano regolarmente prodotti a chilometro zero, e il 50% effettua acquisti nei mercati dei contadini con l’obiettivo di sostenere le realtà locali, ridurre l’impatto ambientale dei lunghi trasporti e garantirsi prodotti freschi, di durata maggiore. Un impegno sostenuto anche da Coldiretti, con la realizzazione della più estesa rete di vendita diretta nel mondo, cui hanno aderito 15mila agricoltori in quasi 1200 mercati della Penisola.

“Le difficoltà delle famiglie si trasferiscono direttamente sulle imprese, dove l’aumento dei costi di produzione colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove più di un’azienda agricola su dieci, pari al 13%, è in una situazione tanto critica da portare alla cessazione dell’attività. Ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari
- ha affermato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini - è necessario raddoppiare da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all’agroalimentare nel Pnrr, spostando fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell’Europa. Proprio nell’ambito del Pnrr abbiamo presentato progetti di filiera per investimenti: dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura, con più di cinquanta proposte e migliaia di agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione, università e centri di ricerca coinvolti. Un impegno che si pone l’obiettivo di combattere la speculazione sui prezzi, con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali”.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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