Confcommercio: "Zoppica la ripresa dei consumi"

- di: Daniele Minuti
 
I risultati del report su "La regionalizzazione dei consumi: stime per il 2020 e previsioni per il 2021" pubblicato dall'Ufficio Studi Confcommercio mostrano sempre più chiaramente i dati relativi alla crisi causata dalla pandemia: quello relativo al calo dei consumi (-11,7%) è infatti il peggiore dai tempi del secondo dopoguerra.

"Su questo dato" - si legge nell'analisi - "pesa la riduzione del 60,4% della spesa dei turisti stranieri, pari ad una perdita di circa 27 miliardi di cui 23 concentrati prevalentemente nelle regioni del Centro-Nord (Lazio e Toscana in testa); quanto alla spesa pro capite, il crollo della domanda ha comportato, mediamente, una riduzione di oltre 2.000 euro rispetto al 2019 riportando i consumi ai livelli del 1995; ma la perdita di consumi ha avuto andamenti differenziati sul territorio: il Nord e il Centro risultano le aree più penalizzate (Veneto e Valle d’Aosta le regioni con le maggiori perdite di consumi pari ad oltre il 15%), mentre il Sud ha registrato un andamento leggermente meno negativo meno negativo; in questi ultimi due mesi del 2021, tuttavia, le riaperture delle attività e il ritorno alla mobilità hanno determinato un incremento dei consumi (+14,2% a maggio) consolidando il recupero del Pil (+2,9 a giugno)".

Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha commentato dichiarando che l'economia italiana si è rimessa in moto "a velocità differenti, con regioni e settori come turismo e cultura che torneranno a livelli pre pandemici solamente nel 2023". Per questo è ritenuto necessario un proseguimento dei sostegni mentre il piano di ripresa dovrà risolvere i problemi strutturali".

Il passaggio sulla spesa mancante degli stranieri è fondamentale, dato che nel 2019 rappresentavano più del 4% dei consumi a livello nazionale, prima del crollo dello scorso anno per l'ammontare di -27 miliardi di euro. Anche qui si leggono profonde differenze a livello regionali, con le zone del Centro-Nord colpite in maniera più importante (-23 miliardi di euro circa) senza tralasciare l'impatto di regioni in cui il turismo non ha connotati stagionali come il Lazio che registra una perdita percentuale catastrofica (-75,2%).

Mariano Bella, direttore dell'Ufficio Studi, ha aggiunto: "La crescita dei consumi dell'ultimo periodo potrebbe essere l’avvio di una fase più positiva ma c'è ancora grande differenza con i livelli pre-Covid: le previsioni per il 2021 restano molto caute, soprattutto per le incognite sulla ripartenza del turismo internazionale".

Queste previsioni, secondo Confcommercio, stimano una crescita dei consumi interni del 3,8%, "con l’avvertenza che i rischi di una sovrastima sono oggi inferiori ai rischi di una sottostima della crescita effettiva della spesa sul territorio".

Prevale la prudenza per il quadro dei consumi regionali, per via delle tante incertezze dovute al turismo internazionale. Sulla perdita di valore aggiunto dei servizi, come confermato anche dall’Istat, "pesano le conseguenze delle restrizioni alla mobilità e all’attività economica sia nazionali sia internazionali. Il rimbalzo dell’anno in corso permetterà di recuperare solo una frazione esigua di quanto perso nel 2020. Più difficile sarà il recupero del Mezzogiorno, area nella quale la domanda per consumi è stimata crescere del 3,2%".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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