La bozza del decreto-legge Infrastrutture, attualmente in fase di perfezionamento presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato dal vicepremier Matteo Salvini, si configura come un intervento ampio e trasversale, volto a imprimere una spinta decisiva all’avvio e al completamento delle grandi opere strategiche del Paese. Il testo, composto da 16 articoli, agisce su più fronti: semplificazione delle procedure amministrative, potenziamento dei poteri regolatori, interventi su trasporto pubblico, concessioni autostradali, tariffe aeree e utilizzo efficiente delle risorse legate al Pnrr e ai fondi europei.
Dl Infrastrutture: si punta su opere strategiche, investimenti Pnrr e semplificazioni
Uno dei punti cardine del decreto riguarda la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. La società Stretto di Messina SpA, incaricata del progetto, sarà iscritta all’elenco delle stazioni appaltanti riconosciute presso l’Anac. Questa qualifica permetterà alla società di operare autonomamente nelle procedure di gara per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, superando la frammentazione burocratica che ha rallentato storicamente i grandi cantieri italiani.
Il provvedimento introduce inoltre un meccanismo per la revisione dei costi contrattuali, che potranno essere aggiornati entro un limite massimo del 50%, in linea con la disciplina europea in materia di appalti. L’investimento complessivo previsto per l’infrastruttura, comprensivo delle opere complementari, è di 13,5 miliardi di euro.
Spinta alle opere Pnrr e riqualificazione urbana nei territori dei cantieri
Altro asse centrale del decreto è rappresentato dalle misure dedicate alla velocizzazione dei progetti finanziati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Piano Nazionale Complementare e i fondi strutturali europei. Viene introdotta una corsia preferenziale per la cantierizzazione, insieme a norme volte a garantire la continuità del servizio di trasporto pubblico locale nelle aree interessate dai lavori ferroviari. Prevista anche la possibilità di avviare interventi di riqualificazione urbana, con l’obiettivo di contenere l’impatto dei cantieri sul tessuto sociale e abitativo.
Tariffe aeree: tetti sui voli per tutelare la continuità territoriale
Particolare attenzione è riservata al tema del caro-voli. L’articolo 12 del decreto riformula parzialmente le norme già introdotte nel 2023, conferendo al governo la facoltà di stabilire soglie tariffarie massime per determinate categorie di viaggiatori, in situazioni di oscillazioni di mercato legate alla stagionalità o ad eventi straordinari. La misura si rivolge in particolare alle tratte verso le isole minori e le aree più periferiche, dove la domanda è spesso soggetta a forti concentrazioni stagionali che generano picchi di prezzo.
Stagione balneare uniformata e nuovo criterio per i canoni demaniali
Il decreto interviene anche sul calendario della stagione balneare, stabilendone la durata a livello nazionale dalla terza settimana di maggio alla terza settimana di settembre. Le Regioni e gli enti locali potranno disporre lievi modifiche, anticipando o posticipando l’apertura di una settimana, ma senza alterarne la durata complessiva. Sarà consentita l’apertura fuori stagione, a condizione che vengano garantiti i servizi di assistenza ai bagnanti o si offrano attività a fini elioterapici.
Sul fronte dei canoni demaniali marittimi, viene modificato il criterio di indicizzazione: in assenza dell’indice Istat dei prezzi all’ingrosso, si farà riferimento all’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali, assicurando continuità normativa.
Pedaggi autostradali: più potere all’Autorità di regolazione dei trasporti
Novità di rilievo anche sul fronte delle concessioni autostradali. L’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) vedrà rafforzato il proprio ruolo, con la possibilità di definire direttamente il sistema tariffario dei pedaggi, superando l’attuale prassi di approvazione su base individuale. L’obiettivo è una maggiore omogeneità e trasparenza del quadro regolatorio.
In parallelo, per facilitare l’avvio di nuove gare, sarà consentito per i prossimi tre anni l’utilizzo di elenchi “stralcio” delle opere da includere nei bandi, anche prima della definizione del piano economico-finanziario completo.
Finanziamenti per sport e mobilità: Olimpiadi e Gran Premio di Monza
Il provvedimento stanzia inoltre oltre 827 milioni di euro per le infrastrutture connesse alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, con una pianificazione delle risorse fino al 2032.
Confermati anche i contributi all’Automobile Club d’Italia per il Gran Premio di Formula 1 di Monza: 5,25 milioni di euro per il 2025 e un impegno pluriennale da 5 milioni annui tra il 2026 e il 2032, a sostegno della permanenza del circuito italiano nel calendario internazionale.
Rinnovo dei mezzi per l’autotrasporto: incentivi alla sostenibilità
Infine, a tutela della continuità dei servizi di trasporto su gomma, il decreto prevede uno stanziamento da 6 milioni di euro, ripartito tra il 2025 e il 2026, per il rinnovo del parco veicoli. La misura intende favorire la transizione ecologica e migliorare l’efficienza della logistica, in un settore ancora fortemente esposto al caro-carburanti e alla vetustà dei mezzi circolanti.