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Edison, con un utile in calo del 72%, trova un colpevole: il governo

- di: Redazione
 
Edison, con un utile in calo del 72%, trova un colpevole: il governo
Tempi bui per Edison, e, cosa peggiore, potrebbero esserlo ancora di più se l'iniziativa giudiziaria di Romain Zaleski, annunciata alla fine di aprile, dovesse avere esito positivo. Con effetti seppure oggi potenziali che certo in casa Edison guardano con timore.

Negativi i risultati di Edison nel primo trimestre 2022

Intanto, la società energetica deve fare i conti con un primo trimestre del 2022 che solo eufemisticamente si potrebbe definire brutto perché, con un utile netto calato del 72%, a 27 milioni (nel periodo gennaio-marzo del 2021 era stato pari a 98 milioni) , l'etichetta forse più appropriata sarebbe quella di ''semplicemente disastroso''.
Una situazione che viene messa in relazione alle misure adottate dal Governo per frenare gli effetti del rincaro delle bollette. E potrebbe anche andare incontro a numeri ancora di più negativi, perché l'ulteriore aumento della tassazione, pari a 25% per cento, inserito nel Decreto Aiuti adottato lunedì dal Consiglio dei Ministri, può aggravare la ''botta'' da cento milioni di euro prevista.

Certo, se si guarda al margine operativo lordo che la società italiana del gruppo francese Edf ha segnato nei tre mesi dell'anno c'è da sorridere, con un aumento del 41,7% a 105 milioni e ricavi balzati a 7,11 miliardi (da 2,13 miliardi).
Ma, al netto di una una liquidità di 226 milioni (contro un debito di 104 milioni di fine dicembre scorso), la prospettiva della posizione finanziaria netta è attesa di nuovo negativa.

In Edison, dove forse si dovrebbe cercare di capire se, chi, come, quando e dove siano stati commessi degli errori, si è comunque trovato già un colpevole, che risiede a palazzo Chigi e nelle sue pertinenze ministeriali.

Emerge con chiarezza dalle parole dell'amministratore delegato di Edison, Nicola Monti (nella foto) che cerca le responsabilità della contingenza nelle recenti decisioni del governo e non magari in scelte non sempre azzeccate.
"La portata di questo provvedimento - ha detto Monti - è sproporzionata rispetto a quello che era l'intento dichiarato del governo, cioè andare a colpire gli extra profitti generati dagli operatori energetici. Non siamo noi i soggetti giusti su cui applicare questo provvedimento. Andava strutturato in un modo diverso".

Il ''Monti furioso'' ha quindi tuonato dicendo che ''se il governo voleva fare un prelievo sugli extraprofitti, doveva fare un'una tantum sugli utili, cioè aumentare la pressione fiscale sugli utili non sul fatturato. Noi vediamo ridurre del 70% il profitto e questo senza tenere conto delle disposizioni del governo di lunedì che non abbiamo fatto in tempo a valutare. E' un inasprimento del prelievo dal 10 al 25% che andrà ad amplificare, quando faremo i conti, la portata negativa di questo provvedimento". Dichiarazioni chiuse con un ''valuteremo'' che apre all'ipotesi di un ricorso contro l'aumento della tassazione prevista nel Decreto Aiuti.

Tornando a Romain Zaleski, nel ricorso depositato a fine aprile, ha rimesso sul tavolo l'Opa lanciata da Edf nel 2012, legata al riassetto del gruppo di Foro Buonaparte. Come si sa bene, le iniziative come quella di Zaleski hanno tempi lunghi prima di essere definite. Ma il finanziere franco-polacco, nonostante abbia appena festeggiato l'ottantanovesimo compleanno, non ha fretta. Fidando, nel caso in cui il tribunale di Milano gli desse ragione, in un risarcimento da 300 milioni.
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