Energia: ExxonMobil cita l'Unione europea per tassa sugli extraprofitti

- di: Redazione
 
Il gigante energetico statunitense ExxonMobil ha citato in giudizio l'Ue, nel tentativo di farle eliminare la nuova tassa sugli extraprofitti delle compagnie petrolifere. Secondo l'atto, sarebbe istituita un'imposta sui guadagni eccezionali alle imprese che hanno beneficiato di qualcosa di cui non erano responsabili. Il riferimento è all'aumento dei guadagni per i loro petrolio e gas, in parte a causa dei problemi di approvvigionamento a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina. Exxon, in particolare, accusa Bruxelles di eccedere nella sua autorità legale, definendo la misura "controproducente".

Energia: ExxonMobil cita Ue per tassa sugli extraprofitti

La compagnia americana a ottobre ha registrato un utile trimestrale di quasi 20 miliardi di dollari. A settembre, il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato il piano affinché le principali compagnie petrolifere, del gas e del carbone paghino un "contributo di crisi" sui loro maggiori profitti del 2022. L'annuncio si è tradotto nell'imposizione di tassa del 33% sui profitti di quest'anno, superiore di oltre il 20% rispetto alla media dei tre anni precedenti (l'imposta avrebbe per ExxonMobil un ammontare di oltre due miliardi di dollari). Exxon, nel ricorso presentato al tribunale dell'Ue, sostiene che il prelievo scoraggia gli investimenti e mina la fiducia degli investitori.

"Il fatto che investiamo qui dipende principalmente da quanto l'Europa sarà attraente e competitiva a livello globale", ha detto il portavoce di Exxon Casey Norton, in una dichiarazione affidata all'agenzia di stampa Reuters.
I ministri dell'UE stimano di poter raccogliere 140 miliardi di euro dai prelievi sui produttori e fornitori di elettricità diversi dal gas che stanno realizzando profitti maggiori.
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