Un piano industriale ambizioso disegna il futuro del Gruppo FS

- di: Redazione
 
Essere parte integrante del Paese, come Ferrovie dello Stato ha saputo esserlo da tempo, significa prepararsi per tutte le sfide, anche le più difficili. Per questo, il nuovo piano industriale - presentato oggi a Roma Termini dalla Presidente di FS Italiane, Nicoletta Giadrossi, e dall’Amministratore Delegato, Luigi Ferraris e destinato a dispiegare i suoi effetti dal 2022 al 2031 - è, per Ferrovie dello Stato, un modo concreto per mettersi al servizio dell'Italia.

Il Gruppo FS Italiane presenta il Piano Industriale 2022/2031

Anzi, per continuare ad esserlo perché, grazie ad una incisiva riorganizzazione logistica, il gruppo vuole dare ulteriore concretezza alla sua azione, per fare di essa uno strumento efficace.
La nuova organizzazione parte dall'individuazione e valorizzazione di quattro ''macro poli'' - che sono stati individuati in Infrastrutture, Passeggeri, Logistica, Urbano - e dalla previsione di una massa enorme di investimenti - 190 miliardi di euro -, grazie ai quali progetti e prospettive diventeranno realtà.

Un concetto che l'Amministratore delegato Luigi Ferraris ha voluto sottolineare, usando una immagine - ''un Tempo Nuovo'' - che la dice lunga sul percorso che vuole fare imboccare a Ferrovie dello Stato.
''Il Piano Industriale 2022-2031" - ha detto Ferraris - intende imprimere un’accelerazione agli investimenti e, con una visione di lungo periodo, dare maggiore certezza all’esecuzione delle opere nei tempi previsti. Lavoriamo per rendere le nostre infrastrutture sempre più moderne, interconnesse e resilienti e i servizi di mobilità calibrati sulle diverse esigenze dei nostri clienti. Intendiamo" - ha aggiunto, tracciando una sorta di road map - "promuovere un trasporto collettivo multimodale, e più sostenibile anche in ambito urbano, raddoppiare la quota di trasporto merci su ferrovia, contribuire alla transizione ecologica non solo rendendo più attrattivo l’uso del treno, il mezzo più ecologico per eccellenza, ma anche autoproducendo da fonti rinnovabili almeno il 40% del nostro consistente fabbisogno energetico. Il Piano prevede l’assunzione nel suo arco temporale di 40mila persone e vede proprio nelle persone il suo principale fattore abilitante, insieme all’innovazione, alla trasformazione digitale e alla connettività. Inizia per noi tutti un Tempo Nuovo e sono certo che proprio le nostre persone, oggi come ieri, sapranno trasformare questo piano in realtà, mostrandosi all’altezza delle sfide che ci attendono''.

Quindi, con il piano e con i progetti che in esso troveranno attuazione, il Gruppo FS si propone come una grande realtà industriale al servizio del Paese e delle persone con una forte presenza in Europa, protagonista anche della transizione ecologica, energetica e digitale''. I principali ambiti su cui il Piano industriale e strategico si sviluppa, con l'obiettivo di attuare sostenibilità ambientale, economica e sociale, si possono riassumere in ''pianificazione sull’intero ciclo di vita delle opere infrastrutturali con lo stretto coordinamento tra i soggetti dei territori coinvolti; massimo impulso al trasporto collettivo passeggeri e ferroviario merci; presidio delle attività legate al patrimonio immobiliare, ai servizi e alla rigenerazione urbana, il tutto nell’ottica di una sempre maggiore e coerente integrazione tra differenti sistemi di trasporto''.

L'attenzione per le tematiche dei consumi energetici, già molto presente nelle politiche del gruppo, troverà ulteriore conferma perché FS punta a soddisfare almeno il 40% del proprio fabbisogno in autoproduzione da fonti riciclabili. E poi - altro tema che sta conquistando sempre maggiore spazio nella politica dell'offerta - connettività, non solo fisica, ma anche digitale, per rendere più attrattivo il trasporto collettivo multimodale rispetto a quello privato.
Ferrovie dello Stato vuole confermare il suo respiro internazionale, garantendo un presidio unico di controllo sull’attività e puntando a generare ulteriore valore nei Paesi dove è già presente (Francia, Spagna, Germania, Grecia, Olanda e Regno Unito). Ferrovie dello Stato, poi, guardando in ambito extra-europeo, punta a esportare know-how integrato anche attraverso partnership.
Il piano avrà delle importanti ricadute occupazionali, prevedendo, nell'arco del decennio, circa 40 mila assunzioni.

D'altra parte il quadro economico del gruppo induce a un concreto ottimismo, con i ricavi che nel 2031 sono stimati in crescita a circa 22,5 miliardi e l’EBITDA a 3,9 miliardi di euro, con una crescita media annua (CAGR) rispettivamente pari al 6,9% e all’8,2%.
Il Piano, comunque, guarda al presente e non solo al medio periodo, prevedendo una profonda ridefinizione della governance e una nuova struttura organizzativa per centrare gli obiettivi. Ma indirizzerà tutte le attività di Ferrovie dello Stato verso il confronto con uno scenario inflattivo in crescita, lo sviluppo e il recupero di competenze professionali specifiche, eventi climatici sempre più estremi che pongono l’accento sulla rilevanza del tema della sostenibilità ambientale e sulla manutenzione e resilienza delle infrastrutture, con il crescente ruolo del digitale e della connessione tra queste.

La funzione di indirizzo, coordinamento, controllo strategico e finanziario sulle Capogruppo di settore sarà svolto da Holding FS. Le stesse Capogruppo di settore dovranno essere il motore della funzione di indirizzo, coordinamento e controllo operativo sulle società appartenenti a ciascun Polo: Infrastrutture, Passeggeri, Logistica e Urbano.

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