Dopo la morte di Papa Francesco, il Vaticano ha confermato che il Giubileo del 2025 andrà avanti come da programma, ma con alcune modifiche al calendario degli eventi più solenni. Tra questi, le canonizzazioni di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, previste per il mese di maggio, saranno rinviate a data da destinarsi. La decisione è stata presa in un clima di rispetto e raccoglimento, ma anche per consentire alla Chiesa di vivere appieno il tempo della sede vacante e del successivo conclave. Le due figure, simbolo di una fede giovane e radicata nella vita quotidiana, restano al centro del cammino spirituale che Francesco aveva tracciato per il Giubileo.
Giubileo confermato, ma slittano le canonizzazioni di Acutis e Frassati
Carlo Acutis, adolescente milanese morto nel 2006, è noto per la sua testimonianza di fede legata all’uso delle nuove tecnologie. Considerato il “patrono di Internet”, è diventato un modello per i giovani cattolici di tutto il mondo. Pier Giorgio Frassati, nato nel 1901 e morto a soli 24 anni, è stato invece un esempio di impegno sociale e spirituale, vicino ai poveri e ai lavoratori, ma anche appassionato di montagna e vita comunitaria. Entrambi incarnano una santità accessibile, non distante, che il pontificato di Francesco ha cercato con forza di valorizzare.
Il rinvio come segno di rispetto e continuità
Fonti vaticane spiegano che il rinvio delle canonizzazioni non è un annullamento, ma un atto di continuità nel rispetto del momento ecclesiale che la Chiesa sta vivendo. La scelta mira anche a non sovrapporre eventi solenni alla fase del lutto e della preparazione al nuovo pontificato. Il Giubileo, inteso da Francesco come occasione di misericordia e incontro, resta confermato nei suoi appuntamenti fondamentali: l’apertura della Porta Santa, i pellegrinaggi, gli eventi giovanili e interreligiosi. Ma sarà inevitabilmente segnato dall’ombra luminosa di un Papa che aveva fatto della semplicità e dell’umanità i suoi strumenti pastorali.
Una transizione che valorizza l’eredità spirituale
Con l’interruzione dei progetti più legati alla figura di Francesco, si apre ora una fase di transizione in cui il suo lascito sarà messo alla prova. Le canonizzazioni rinviate rappresentano due tra i punti più forti del suo messaggio ai giovani e alla Chiesa del domani. Riprogrammarle significherà riconfermare, anche sotto un nuovo pontificato, la linea tracciata in questi dodici anni: una fede viva, prossima, gioiosa. I preparativi per il Giubileo continueranno sotto la guida del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, con il sostegno dei dicasteri competenti, in attesa delle prime indicazioni dal futuro Papa.
Il Giubileo nel segno della memoria di Francesco
In un certo senso, l’intero Anno Santo si trasformerà in un grande omaggio alla figura di Francesco. I pellegrini che arriveranno a Roma vivranno non solo l’esperienza di attraversare la Porta Santa, ma anche quella di attraversare un’eredità spirituale ancora calda, vissuta, testimoniata. Il messaggio che Francesco ha voluto affidare alla Chiesa e al mondo – misericordia, pace, accoglienza – non verrà archiviato, ma rilanciato nel cuore del Giubileo. In ogni celebrazione, ogni incontro, ogni gesto pubblico, il suo spirito sarà presente come guida silenziosa, ma familiare.