Ied: un’eredità per il futuro dei giovani

- di: Barbara Leone
 
Con le sue 12 sedi dislocate tra Italia, Spagna e Brasile l’Istituto europeo di design (Ied) è il più grande network di alta formazione in ambito creativo. A dimostrarlo è anche il piano di espansione per il prossimo triennio appena presentato, che conferma la mission perseguita dall’Istituto da più di cinquant’anni: formare i giovani al design per rispondere ai bisogni delle nuove generazioni e ai cambiamenti del mondo. L’obiettivo è mantenere la leadership qualitativa dell’offerta formativa (confermata oggi da un tasso di placement a un anno dal diploma pari al 96,5%) e aumentare la capacità attrattiva, a fronte di una evidente domanda in istruzione da parte di milioni di studenti internazionali.

Ied: un’eredità per il futuro dei giovani

Motivi questi che spiegano il piano di investimenti diretti e indiretti di oltre 100 milioni di euro da destinare principalmente all’apertura dei futuri Campus Ied e all’ampliamento di quelli presenti nei territori chiave, oltre ai processi di trasformazione digitale e innovazione dell’offerta. “L'education - sottolinea Francesco Gori, Amministratore Delegato del Gruppo Ied - è uno dei principali driver di sviluppo di un Paese e dovrebbe essere una delle prime aree d'investimento, non solo per la crescita formativa e culturale dei nostri giovani ma anche per attrarre studenti stranieri e compensare la perdita degli italiani che vanno a studiare all'estero, con benefici sull'indotto comparabili al turismo”.

Investimenti come i Campus che Ied intende aprire hanno l’obiettivo a tendere di creare comunità estese per giovani designer con provenienze e background culturali differenti, bilanciando anche in Italia il rapporto tra studenti italiani e stranieri, come già avviene nelle tre sedi in Spagna. La costruzione di un polo unico dedicato alla didattica e all’accoglienza permetterà infatti di sviluppare le condizioni per intercettare flussi importanti di studenti internazionali e soddisfare le sempre più esigenti aspettative di quelli italiani, generare un ecosistema di interazione fra le comunità preesistenti (residenti, commercianti, amministrazioni e aziende) e la community dell’Istituto insediata (personale, docenti e studenti), innescando quindi ricadute virtuose nelle aree urbane dove i Campus andranno a collocarsi. A Milano Ied ha partecipato al bando internazionale Reinventing Cities indetto dal Comune di Milano per la riqualificazione dell’area dell’Ex Macello: il nuovo Campus internazionale Ied, all’interno della proposta vincitrice Aria, riunirà in un unico polo le attuali 5 sedi oggi distaccate e diffuse in Città. A Roma l’attenzione è posta invece sull’area Mira Lanza, che potrebbe accogliere la community di Ied Roma oggi dislocata in 3 sedi. In linea con lo sviluppo in Italia si prospetta il piano di espansione in Spagna (già attivato a Barcellona con il raddoppio delle Sedi) con il nuovo campus di Madrid nell’area Ex Matadero e l’ampliamento dell’edificio Papelera a Bilbao, oltre all’interesse per altri mercati dove Ied non è ancora presente, come il Portogallo. Il piano Ied di apertura di nuovi Campus contribuisce alle azioni di rigenerazione urbana sostenibile in tutte le città obiettivo, attraverso la costruzione di edifici efficienti e “zero impact”, in grado cioè di produrre energia da restituire alla città.

La valutazione degli impatti sociali, economici e ambientali è posta al centro sia delle politiche aziendali che delle attività formative dell’Istituto, tenendo viva la convinzione che pone il design e la cultura del progetto come attivatori di processi responsabili, etici e sostenibili. Per questo motivo la didattica e la ricerca Ied sono caratterizzate da una forte attenzione ai progetti di terza missione, che vedono l’Istituto come promotore di attività sui territori e sui distretti sia presidiati direttamente che in altre aree del mondo. Lo sviluppo di Ied è parte di un’evoluzione societaria positiva e responsabile che ha determinato in Italia la trasformazione di Ied S.p.A. in Società Benefit. Seguendo la mission di utilità sociale della Fondazione Francesco Morelli (proprietaria di tutte le Società che costituiscono il Gruppo) Ied ha inserito negli obiettivi societari quanto da sempre fa parte del suo dna: generare valore condiviso per la collettività e l’ambiente con l’impegno ad operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente. La responsabilità sociale è uno dei punti che differenzia l’evoluzione dell’Istituto Europeo di Design nel mercato dell’Higher education, e in generale dal sistema della formazione privata, che sempre di più negli ultimi anni ha sposato un modello di proprietà e gestione di grandi fondi di private equity. Oggi il Gruppo Ied genera un indotto in capitale umano a partire da un team di risorse in staff contraddistinto da pari opportunità e equità di ruolo, una popolazione aziendale al 66% femminile, così come il 52% delle risorse con ruoli di alta responsabilità. Completano la community del network Ied più di 3000 docenti, oltre 10.000 studenti all’anno e una rete di oltre i 100.000 alunni.
Tags: ied, lavoro
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