Roma, Internazionali di tennis: impresa di Paolini, Sinner domina Ruud
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

L’edizione 2025 degli Internazionali di Roma segna un passaggio epocale per il tennis italiano. Jasmine Paolini vola in finale nel tabellone femminile, mentre Jannik Sinner travolge Ruud con un secco 6-0, 6-1, guadagnandosi la semifinale con un dominio quasi imbarazzante. A queste imprese si aggiunge l’ottima prestazione di Lorenzo Musetti, che oggi affronterà il fuoriclasse spagnolo Carlos Alcaraz. In campo femminile, Paolini, in coppia con Sara Errani, sfiderà le russe Andreeva e Shnaider per il titolo nel doppio. È molto più di una serie di successi sportivi: è la rappresentazione di un’Italia che crede in sé stessa, che investe nel talento e che, finalmente, torna protagonista con atleti credibili e vincenti.
Roma, Internazionali di tennis: impresa di Paolini, Sinner domina Ruud
Il match contro Casper Ruud è durato poco più di un’ora, ma ha condensato anni di evoluzione tecnica, mentale e fisica. Sinner è apparso implacabile, determinato, con una lucidità che raramente si vede in atleti così giovani. Il suo 6-0, 6-1 non è solo un risultato, è una dichiarazione: l’Italia ha un campione mondiale, capace di imporsi sui campi più prestigiosi con la naturalezza dei fuoriclasse. La sua ascesa non è soltanto individuale: rappresenta una discontinuità storica con il passato recente del tennis azzurro, che per decenni ha vissuto tra attese disattese e miti occasionali.
Paolini, la sorpresa che cambia la narrazione femminile
Se il tennis maschile italiano ha ormai la sua star, il settore femminile si gode l’esplosione di Jasmine Paolini. La vittoria in due set sulla statunitense Peyton Stearns è stata netta, tecnicamente raffinata, emotivamente intensa. Paolini non è solo una promessa mantenuta, è la nuova narrazione di un tennis femminile italiano che cerca protagoniste stabili dopo l’epoca delle Pennetta, delle Schiavone, delle Vinci.
La sfida dei doppi e il ritorno di Sara Errani
Nel doppio femminile, la coppia Paolini-Errani è pronta per la finale contro Andreeva e Shnaider. Per Errani si tratta di un ritorno in grande stile, un legame profondo con la storia del tennis italiano, ma anche la prova che l’esperienza può ancora fare la differenza. La combinazione tra la grinta veterana di Errani e l’esplosività di Paolini costruisce un duo affiatato, capace di competere ai massimi livelli. Un risultato positivo in questa finale significherebbe riportare il titolo femminile in Italia dopo una lunga attesa e segnerebbe un punto di svolta nella percezione pubblica del doppio, spesso marginalizzato.
Musetti-Alcaraz, sfida generazionale e identitaria
Tra i match più attesi, quello tra Musetti e Alcaraz promette scintille. Due giovani talenti, due visioni del tennis: da un lato la tecnica raffinata e il rovescio a una mano di Musetti, dall’altro la potenza esplosiva e il dinamismo totale di Alcaraz. Non si gioca solo per un posto in finale: si gioca per rappresentare due scuole, due modelli di crescita, due idee di futuro. E l’Italia, che fino a pochi anni fa osservava da spettatrice le fasi finali degli Slam e dei Masters, ora è lì, protagonista, con tre atleti in corsa per scrivere la storia.
Roma come snodo simbolico e culturale
Il Foro Italico, cornice storica degli Internazionali, diventa anche metafora di un’Italia sportiva che ha superato la fase adolescenziale del talento e si avvia verso la maturità agonistica. Non c’è solo entusiasmo: c’è metodo, preparazione, staff tecnici internazionali, investimenti mirati. I successi di Sinner e Paolini non sono casuali, ma il frutto di una filiera sportiva che ha finalmente trovato coerenza. Roma, oggi, è il crocevia di questa rinascita: tra racchette che diventano simboli e atleti che si fanno voce di una generazione che non ha più paura di vincere.