Medio Oriente in fiamme: Israele colpisce Hezbollah e gli Stati Uniti bombardano lo Yemen

- di: Cristina Volpe Rinonapoli

28/04/2025

Il Medio Oriente torna a bruciare sotto i colpi di raid aerei e attacchi mirati che alimentano un'escalation militare dalle conseguenze potenzialmente globali. Israele ha colpito un sito di missili di precisione di Hezbollah in Libano, definendolo una “minaccia significativa” per la propria sicurezza. Quasi in contemporanea, gli Stati Uniti hanno lanciato un’offensiva aerea nello Yemen contro postazioni dei ribelli Houthi, causando almeno otto morti, tra cui donne e bambini. Una dinamica che accende i riflettori anche in Italia, dove il crescente coinvolgimento delle potenze occidentali nella regione suscita inquietudine, specie alla vigilia di delicati equilibri energetici e di sicurezza.

Israele colpisce Hezbollah e gli Stati Uniti bombardano lo Yemen

L'operazione israeliana, che ha centrato un’infrastruttura chiave di Hezbollah nel sud del Libano, rientra nella strategia dichiarata dal premier Benjamin Netanyahu di non permettere il rafforzamento militare del movimento sciita, alleato dell'Iran. Una strategia che, se da un lato trova l’appoggio di ampi settori della popolazione israeliana, dall'altro espone il paese a un rischio concreto di allargamento del conflitto con il Libano e, indirettamente, con Teheran. In Italia, le comunità ebraiche esprimono solidarietà a Israele, ma cresce anche la preoccupazione tra gli analisti per il possibile coinvolgimento europeo in una nuova crisi internazionale proprio mentre l'Unione cerca di mantenere un equilibrio tra solidarietà atlantica e dialogo con il mondo arabo.

Gli Stati Uniti colpiscono nello Yemen: la guerra a bassa intensità si riaccende

A peggiorare ulteriormente il quadro è arrivata la notizia dei bombardamenti americani nello Yemen. Gli attacchi hanno preso di mira i ribelli Houthi, accusati di minacciare la navigazione nel Mar Rosso, area strategica per i traffici commerciali internazionali. Tra le vittime, purtroppo, si contano anche civili, alimentando una nuova ondata di rabbia antiamericana nel mondo arabo. In Italia, dove il Mar Rosso rappresenta un crocevia vitale per il commercio estero, la riaccensione del conflitto yemenita fa temere nuove turbolenze sui costi energetici e sulle rotte di approvvigionamento, già messe a dura prova dalla guerra in Ucraina.

Netanyahu contro lo Shin Bet: tensioni interne in Israele

La situazione interna israeliana si complica ulteriormente con il duro attacco verbale di Netanyahu contro il capo dello Shin Bet, il servizio segreto interno, accusato di slealtà e bugie. Una crisi istituzionale che scuote il paese in un momento di alta tensione esterna, aumentando il rischio di instabilità politica. Gli osservatori italiani sottolineano come la fragilità interna di Israele possa riflettersi anche sulla gestione delle relazioni internazionali e sulle scelte strategiche, con ripercussioni che potrebbero investire anche l'Italia e l'Europa sul piano della sicurezza e della politica estera.

L'Italia osserva con apprensione l'evoluzione della crisi

Il governo italiano segue con attenzione gli sviluppi, consapevole che l'inasprirsi dei conflitti in Medio Oriente rischia di coinvolgere direttamente l'Europa attraverso nuove ondate migratorie, crisi energetiche e tensioni diplomatiche. Le recenti missioni della Marina Militare italiana nel Mar Rosso testimoniano il crescente impegno del nostro Paese nella protezione delle rotte commerciali e nella difesa degli interessi nazionali in aree strategiche. In Parlamento, si moltiplicano gli appelli alla prudenza e alla necessità di mantenere alta l'attenzione per evitare che un nuovo focolaio di guerra travolga anche l'equilibrio già precario del Mediterraneo.

Tags: esteri, usa, yemen, israele, hezbollah