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Librerie, reggono le indipendenti ma è allarme liquidità e scolastica

- di: Barbara Bizzarri
 
Librerie, reggono le indipendenti ma è allarme liquidità e scolastica
Secondo i dati per l’anno in corso dell'Osservatorio sulle librerie in Italia, realizzato da Ali, Associazione Librai Italiani aderente a Confcommercio, in collaborazione con Format Research,nel 2022 tiene la fiducia delle librerie indipendenti ed è destinata a migliorare in vista delle festività natalizie. Stabili i ricavi e la situazione occupazionale con l'indicatore pari a 50 a fine 2022, tuttavia la liquidità è in calo e si assesta a 38 punti contro i 43 di dicembre 2021: anche le librerie stanno soffrendo l'impatto dell'aumento dei costi e lo scenario economico incerto.

Librerie, reggono le indipendenti ma è allarme liquidità e scolastica

Infatti, una libreria indipendente su quattro è stata costretta a chiedere un fido o un finanziamento nel corso degli ultimi mesi, motivata soprattutto da esigenze di liquidità e di cassa (per il 77%). Quasi otto librerie su dieci, poi, lamentano un aumento abnorme dei prezzi praticati dai propri fornitori: il 48% registra un aumento dei prezzi superiore al 20%. Il 54% delle librerie segnala un aumento dei clienti entrati in libreria e il 55% un aumento dei libri acquistati dai clienti, anche in valore, rispetto al 2021 e, sul totale dei clienti che hanno acquistato almeno un articolo in libreria, il 70% appartiene alla clientela storica del negozio. Poco meno della metà delle librerie indipendenti (47,9%) distribuisce testi scolastici e, di queste, nove su dieci hanno avuto difficoltà nell'approvvigionamento dei testi.

Gran parte delle librerie che effettuano distribuzione scolastica sono insoddisfatte del servizio offerto loro dalle case editrici (81,6%) e la stragrande maggioranza non ritiene adeguato il margine riconosciuto dagli editori sia per i libri scolastici sulle nuove edizioni (95%) che sui titoli a catalogo (92,3%). Per una libreria su due (49,2%) la scolastica incide fino al 20% dei ricavi totali e il 17% delle librerie indipendenti è specializzata anche nella vendita di libri universitari. Il 62% delle librerie ha perso negli ultimi due anni una quota di fatturato compresa tra il 20% e il 50% a causa della concorrenza dei megastore online: il 10% ha perso oltre il 50% del fatturato.

Paolo Ambrosini, Presidente di Ali Confcommercio, commenta: “Le nostre imprese stanno attraversando una tempesta senza eguali, prima per via del Covid e ora per l’aumento delle materie prime, la guerra e l’inflazione. Ciò nonostante nel complesso le librerie reggono, salvo alcuni comparti specifici, come scolastica e universitaria, per i quali è urgente un intervento delle istituzioni che risolva i forti squilibri che sono presenti nell’editoria scolastica e il vantaggio competitivo che, anche a causa di un sistema distributivo ancora inadeguato, consente agli operatori online, e tra questi il principale operatore mondiale, di schiacciare le librerie universitarie che garantiscono professionalità, contribuiscono al presidio socio-economico delle nostre città e favoriscono la diffusione dei saperi fondamentali per lo sviluppo e il benessere del Paese”.
In Italia le librerie sono 3.640, di cui 2.405 indipendenti, e occupano oltre 10mila e 700 addetti: in otto anni (2012-2020) si sono ridotte di 261 unità. Il 59% sono ditte individuali, il 24% sono società di persone, il 15% sono società di capitali, solo il 2% sono cooperative. Al Sud le librerie rappresentano il 33,3% dell’intero comparto, mentre il Nord Est ha la quota più bassa (17,3%). Lombardia, Lazio e Campania sono le prime tre regioni per numero di librerie, mentre oltre 3 addetti su 5 operano nelle librerie del Nord Ovest (39,6%) e del Centro (23,7%).

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