Mattarella a Bruxelles: “Più l’Europa è efficace, più il consenso cresce”
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Nella sala del Collegio dei Commissari Ue a Bruxelles, Sergio Mattarella torna a pronunciare parole nitide e ferme sul ruolo dell’Unione Europea nel tempo della disillusione. In un intervento misurato ma dal peso specifico alto, il Presidente della Repubblica ha ribadito un concetto che pare banale, ma che nell’architettura politica attuale si carica di implicazioni cruciali: “Quanto più le istituzioni comunitarie si dimostrano trasparenti ed efficienti, tanto più si rafforza il consenso indispensabile da parte dei cittadini”. È una questione di fiducia, che si conquista con risposte concrete, tempestive, razionali. Una sfida di legittimazione popolare che si gioca su ogni dossier, dal clima all’immigrazione, dalla sicurezza energetica alle libertà civili.
Mattarella a Bruxelles: “Più l’Europa è efficace, più il consenso cresce”
Il messaggio di Mattarella non è soltanto rivolto ai vertici dell’Ue, ma anche alle opinioni pubbliche nazionali, alle quali chiede di uscire dalla logica dell’Unione come comodo capro espiatorio. Se l’Europa si mostra all’altezza dei compiti storici che l’attendono, sarà più difficile per chiunque scaricarle addosso errori e inefficienze. Se invece tace, ritarda, esita, la crisi di fiducia si incancrenisce. “Indispensabile consenso sociale” è una formula che richiama il fondamento democratico dell’integrazione europea, un promemoria per chi crede ancora che bastino i Trattati a tenere insieme il tutto.
L’Europa nel tempo delle emergenze
Quello che Mattarella ha evocato non è solo uno scenario di burocrazia ben funzionante. È la richiesta che l’Europa sia un’istituzione viva, presente nel quotidiano, capace di intervenire quando la vita dei suoi cittadini è attraversata da crisi esistenziali o da minacce concrete. Le “fondante preoccupazioni” di cui ha parlato a Bruxelles sono quelle di un continente attraversato da paure multiple: guerre alle porte, instabilità politica, fratture economiche, migrazioni mal gestite. È in questo contesto che il Presidente italiano chiede una svolta di efficienza, che non è managerialismo, ma politica nel senso più profondo.
Dal Quirinale al cuore dell’Unione
L’intervento di Mattarella è stato accolto con attenzione e rispetto dai Commissari europei, come segno di una tradizione diplomatica italiana che punta sull’Europa non per convenienza ma per convinzione. Il Capo dello Stato, da tempo, insiste sulla necessità di non lasciare spazio agli euroscetticismi alimentati da lentezze e opacità. La fiducia si ricostruisce con i fatti, non con gli slogan. E se l’Europa si mostra capace di leggere il tempo presente, non mancherà il sostegno popolare che in troppi, oggi, danno per evaporato. Ma ci vuole coraggio. Anche a Bruxelles.