Mattarella a Herzog: "Superare la logica del conflitto". Appello italiano per la pace a Gaza
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Un appello fermo, misurato e profondamente umano è arrivato ieri dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un momento in cui la diplomazia internazionale appare sempre più logorata dal protrarsi delle violenze in Medio Oriente. Nel suo messaggio al presidente israeliano Isaac Herzog, il Capo dello Stato ha invitato Israele a compiere uno sforzo per “superare la logica del conflitto” e “abbracciare una prospettiva di pace”, indicando come priorità il termine delle “sofferenze a Gaza”. Parole che risuonano come un monito e al tempo stesso come una speranza, in un contesto in cui la tensione tra Tel Aviv e le fazioni armate palestinesi, nonché l’interventismo del governo Netanyahu, continuano a mietere vittime civili, distruggendo infrastrutture e ostacolando qualsiasi mediazione.
Un appello che richiama la centralità dell’Italia nella diplomazia
Il messaggio di Mattarella si inserisce nella linea tradizionalmente seguita dalla Presidenza della Repubblica, votata alla costruzione di ponti e alla riaffermazione del ruolo dell’Italia come interlocutore credibile e moderato nei contesti internazionali più tesi. Il tono istituzionale si accompagna, tuttavia, a un’urgenza concreta: quella di far cessare i bombardamenti che stanno devastando Gaza, dove le vittime civili aumentano ogni giorno e dove la situazione umanitaria è definita “catastrofica” da più fonti internazionali, tra cui l’ONU. Non è solo un richiamo al rispetto del diritto internazionale, ma una chiara presa di posizione contro la spirale di vendetta e contro la logica dell’escalation militare.
L’Italia e il suo ruolo nel quadrante mediorientale
Seppur con poteri limitati in ambito esecutivo, il Presidente della Repubblica italiana rappresenta l’identità internazionale del Paese. Con questo messaggio, Mattarella ha voluto ribadire la collocazione dell’Italia dalla parte del dialogo, dell’equilibrio e della pace. Un gesto non scontato, soprattutto in una fase storica in cui alcuni Paesi europei oscillano tra sostegno incondizionato a Israele e forme ambigue di neutralità. In più, l’intervento del Quirinale giunge in un momento in cui l’Italia è osservata anche per il suo atteggiamento rispetto ai conflitti paralleli – dall’Ucraina al Corno d’Africa – e cerca di mantenere una linea coerente e umanitaria.
Gaza sotto assedio, la crisi oltre la politica
Il riferimento alle sofferenze a Gaza non è solo retorico. I dati forniti da organizzazioni non governative indicano che nelle ultime settimane si sono intensificati i raid israeliani nei campi profughi e nelle aree densamente popolate della Striscia. A questo si aggiungono i tagli all’elettricità, le difficoltà nell’approvvigionamento di acqua potabile e la totale paralisi del sistema sanitario locale. Una situazione in cui la distinzione tra obiettivi militari e popolazione civile diventa sempre più labile. Le parole di Mattarella servono dunque anche a riportare l’attenzione su questa crisi umanitaria, che rischia di essere oscurata da logiche di geopolitica e propaganda.
Un invito alla politica e alla diplomazia internazionali
Nel ribadire il valore della pace come orizzonte possibile, Mattarella si rivolge anche, indirettamente, ai protagonisti della diplomazia globale. L’auspicio è che il messaggio venga raccolto non solo a Gerusalemme, ma anche a Washington, Bruxelles, Il Cairo e Teheran: città e capitali coinvolte a vario titolo nel mosaico instabile del Medio Oriente. Solo il superamento della logica di contrapposizione e il ritorno a un processo negoziale reale, forse con nuovi attori e nuove condizioni, potrà evitare che la crisi degeneri ulteriormente. In questo senso, l’Italia sembra voler riprendere un ruolo attivo nel promuovere occasioni di dialogo multilaterale, al di là delle dichiarazioni rituali.