Trump sceicco d’America: armi, soldi e potere in Medio Oriente
- di: Jole Rosati

Maxi-intesa da 600 miliardi con Mohammed bin Salman Al Saud, via le sanzioni alla Siria, pressing su Iran e Israele: il presidente rilancia la sua geopolitica da Riad.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha inaugurato il suo secondo mandato con una visita ufficiale in Arabia Saudita, segnando un cambio di rotta significativo nella politica estera americana in Medio Oriente. Durante l’incontro con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (MbS), sono stati siglati accordi per un totale di 600 miliardi di dollari, comprendenti un record di 142 miliardi in forniture militari.
Un’alleanza economica senza precedenti
Il pacchetto di investimenti include settori strategici come l’intelligenza artificiale, l’energia, le infrastrutture e la sanità. Tra gli accordi più rilevanti, la società saudita DataVolt investirà 20 miliardi di dollari in centri di IA negli Stati Uniti, mentre colossi americani come Google e Oracle hanno annunciato joint venture per un totale di 80 miliardi.
La delegazione americana, guidata da Trump, comprendeva figure di spicco del mondo imprenditoriale, tra cui Elon Musk, Sam Altman e i CEO di Google, OpenAI e Nvidia. La presenza di questi leader sottolinea l’importanza attribuita alla cooperazione tecnologica tra i due paesi.
Svolta diplomatica: via le sanzioni alla Siria
In un gesto sorprendente, Trump ha annunciato la revoca delle sanzioni statunitensi alla Siria, aprendo la strada a una normalizzazione delle relazioni con il nuovo governo guidato da Ahmed al-Sharaa. La decisione, presa dopo consultazioni con MbS e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, mira a favorire la ricostruzione del paese devastato dalla guerra civile.
Il ministro degli Esteri siriano, Asaad al-Shaibani, ha accolto con favore l’annuncio, definendolo “un punto di svolta fondamentale per il popolo siriano, mentre ci muoviamo verso un futuro di stabilità, autosufficienza e vera ricostruzione dopo anni di guerra distruttiva”.
Pressioni su Iran e Israele
Sul fronte iraniano, Trump ha ribadito la necessità di un nuovo accordo nucleare, avvertendo Teheran che, in caso contrario, gli Stati Uniti imporranno sanzioni ancora più severe. “L’Iran non avrà mai l’arma nucleare”, ha dichiarato il presidente, sottolineando la disponibilità a negoziare ma anche la determinazione a impedire lo sviluppo di capacità nucleari militari da parte di Teheran.
Per quanto riguarda il conflitto israelo-palestinese, Trump ha espresso il desiderio di una tregua a Gaza, affermando che “la gente di Gaza merita un futuro migliore”. Tuttavia, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele non interromperà le operazioni militari fino alla completa sconfitta di Hamas, complicando gli sforzi diplomatici in corso.
Un tentativo audace
La visita di Trump in Arabia Saudita rappresenta un tentativo audace di ridefinire gli equilibri geopolitici in Medio Oriente, combinando iniziative economiche e diplomatiche. Resta da vedere se queste mosse porteranno a una stabilizzazione della regione o se innescheranno nuove tensioni.