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Mercato digitale, scatta il controllo europeo su piattaforme web e motori di ricerca

- di: Barbara Leone
 
Mercato digitale, scatta il controllo europeo su piattaforme web e motori di ricerca
Sono 17 le piattaforme online molto grandi e 2 i motori di ricerca identificati dalla Commissione europea che saranno soggetti alle nuove regole sui servizi digitali Dsa. Le piattaforme sono: Alibaba AliExpress, Amazon Marketplace, Apple AppStore, Booking.com, Facebook, Google Play, Google Maps, Google Shopping, Instagram, Linkedin, Pinterest, Snapchat, TikTok, Twitter, Wikipedia, YouTube e Zalando. I motori di ricerca, invece, sono: Bing e Google Research. A seguito della loro designazione, entro 4 mesi le società dovranno ora ottemperare a tutti i nuovi obblighi previsti dal Dsa che mirano a responsabilizzare e proteggere gli utenti online, compresi i minori, richiedendo ai servizi designati di valutare e mitigare i loro rischi sistemici e di fornire solidi strumenti di moderazione dei contenuti.

Mercato digitale, scatta il controllo europeo su piattaforme web e motori di ricerca

Molte le novità che coinvolgeranno le società indicate dalla Commissione Ue, ma anche gli utenti. Che, tra le altre cose, riceveranno informazioni chiare sul motivo per cui vengono raccomandate determinate informazioni e avranno il diritto di rinunciare ai sistemi di raccomandazione basati sulla profilazione. Gli utenti potranno inoltre segnalare facilmente contenuti illegali e le piattaforme dovranno elaborare tali segnalazioni con diligenza. Il che vuol dire che non potranno essere visualizzati annunci pubblicitari basati su dati sensibili dell'utente (quali l'origine etnica, le opinioni politiche o l'orientamento sessuale). Ed ancora: la Commissione chiede che le piattaforme etichettino tutti gli annunci informando gli utenti su chi li sta promuovendo e fornendo ad essi un riassunto, in un linguaggio semplice e facilmente comprensibile e nelle lingue degli Stati membri in cui operano, dei loro termini e condizioni. Al centro del provvedimento della Commissione europea vi è poi una forte tutela dei minori, che si traduce in una vera e propria riprogettazione dei sistemi da parte delle piattaforme al fine di garantire un elevato livello di privacy, sicurezza e incolumità dei minori.

Ma non finisce qui. Perché il provvedimento vieta la pubblicità mirata basata sulla profilazione verso i bambini e prevede valutazioni speciali del rischio, compresi gli effetti negativi sulla salute mentale, che dovranno essere fornite alla Commissione 4 mesi dopo la designazione per poi esser rese pubbliche entro un anno dopo. Per mitigare questi rischi, le piattaforme dovranno dunque riprogettare i loro servizi, comprese le loro interfacce, i sistemi di raccomandazione, i termini e le condizioni. E dovranno altresì adottare misure ad hoc per affrontare i pericoli legati alla diffusione di contenuti illegali online e agli effetti negativi sulla libertà di espressione e di informazione. Le autorità europee chiedono poi di avere termini e condizioni chiari e applicarli diligentemente e in modo non arbitrario. Infine la Commissione chiede alle piattaforme messe sotto “sorveglianza speciale” di disporre di un meccanismo che consenta agli utenti di segnalare i contenuti illegali e agire rapidamente in base alle notifiche. Ed in ultimo di analizzare i loro rischi specifici mettendo in atto misure di mitigazione anche per affrontare la diffusione della disinformazione e l'uso non autentico del loro servizio.
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