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Medio Oriente, Netanyahu insiste su Gaza: “La soluzione politica è una resa”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Medio Oriente, Netanyahu insiste su Gaza: “La soluzione politica è una resa”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito la sua intenzione di procedere con un piano di occupazione della Striscia di Gaza, definendo “resa” l’unica soluzione politica possibile. Durante un intervento al Parlamento, il leader israeliano ha dichiarato che “ogni tentativo di lasciare ai palestinesi il controllo del territorio porterebbe a un ritorno del terrorismo”. La dichiarazione arriva mentre le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno approvato le linee generali di una nuova offensiva terrestre, che prevede operazioni mirate nei centri urbani considerati roccaforti delle milizie.

Medio Oriente, Netanyahu insiste su Gaza: “La soluzione politica è una resa”

La posizione di Netanyahu ha incontrato dure critiche a livello internazionale, con molti governi che vedono in questo approccio un ostacolo a qualsiasi soluzione diplomatica. In Italia, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha definito “follia al cubo” pensare di poter “mandare via i palestinesi dalla loro terra”, sottolineando che una simile strategia alimenterebbe solo ulteriore violenza. Nel frattempo, circa cinquanta giornalisti si sono riuniti a Tel Aviv per protestare contro l’uccisione di colleghi palestinesi durante le operazioni militari. L’evento, organizzato da associazioni per la libertà di stampa, ha acceso i riflettori sulla crescente pericolosità di lavorare nei territori palestinesi, dove, secondo dati di ONG internazionali, il numero di reporter uccisi dall’inizio del conflitto è il più alto degli ultimi decenni.

Crisi umanitaria e feriti evacuati
La situazione umanitaria a Gaza resta drammatica. I bombardamenti hanno colpito strutture sanitarie e residenziali, costringendo migliaia di persone a fuggire dalle proprie case. In questo contesto, un’operazione coordinata tra Italia e autorità sanitarie internazionali ha permesso di evacuare con voli speciali trentuno bambini palestinesi feriti, che riceveranno cure negli ospedali italiani. L’arrivo dei piccoli pazienti, accolti da personale medico e volontari, ha commosso l’opinione pubblica, ma non cancella la consapevolezza che molti altri restano intrappolati in condizioni disperate.

Il nodo politico e le prospettive

Netanyahu, sostenuto da una parte della coalizione di governo, punta a consolidare il controllo militare su Gaza per “garantire la sicurezza di Israele a lungo termine”. Tuttavia, analisti e diplomatici avvertono che questa strategia rischia di isolare ulteriormente Israele sulla scena internazionale, riducendo al minimo le possibilità di dialogo con i partner arabi moderati. La comunità internazionale, inclusi Stati Uniti e Unione Europea, continua a invocare un cessate il fuoco immediato e l’avvio di negoziati, ma sul terreno il linguaggio delle armi sembra prevalere su quello della diplomazia. La popolazione civile, già stremata da mesi di conflitto, appare destinata a pagare il prezzo più alto, mentre la prospettiva di una soluzione politica si allontana giorno dopo giorno.

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