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Powell frena ancora: “Possiamo aspettare”. La Fed mantiene il punto, l’euro vola

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Powell frena ancora: “Possiamo aspettare”. La Fed mantiene il punto, l’euro vola
La Federal Reserve non ha intenzione di correre. Il presidente Jerome Powell ha confermato che non ci saranno tagli ai tassi d’interesse nell’immediato: “Possiamo ancora aspettare”, ha dichiarato nel corso di un intervento pubblico seguito con attenzione dai mercati di mezzo mondo. Il messaggio è netto: prima di muoversi, la Fed vuole vedere chiaro sugli effetti dell’inflazione, dei dazi e sulle incognite geopolitiche che stanno ridisegnando le catene del valore globali. Nessun cambio di rotta, nessuna concessione alle pressioni politiche. La strategia resta quella della cautela.

Powell frena ancora: “Possiamo aspettare”. La Fed mantiene il punto, l’euro vola

Powell ha spiegato che la banca centrale americana intende prima valutare l’impatto dei nuovi dazi commerciali introdotti negli ultimi mesi. “Vogliamo capire bene come si stanno comportando i prezzi in questo contesto”, ha detto. Le parole del presidente della Fed riflettono la consapevolezza che l’attuale fase economica è segnata da un equilibrio fragile: la crescita tiene, ma i costi di produzione restano elevati e le tensioni internazionali rischiano di trasformarsi in nuove spinte inflazionistiche. Per questo, secondo Powell, abbassare i tassi adesso potrebbe rivelarsi prematuro.

Mercati in attesa, ma l’euro prende quota

La cautela della Fed ha avuto effetti immediati sul mercato valutario. L’euro ha toccato il livello più alto sul dollaro dal 2021, segno che gli investitori vedono nella moneta unica un rifugio più solido in questa fase di incertezza. La reazione dei mercati azionari è stata invece contenuta, con Wall Street che ha chiuso la giornata senza scosse. I titoli più esposti ai tassi d’interesse, come quelli bancari e immobiliari, hanno subito leggere correzioni, mentre i settori legati all’export hanno beneficiato di un dollaro più debole.

La Fed vuole rassicurare ma resta in trincea

Powell ha insistito sul fatto che la Federal Reserve non sta cambiando strategia, ma piuttosto aspetta che i dati confermino un trend stabile. “Il nostro obiettivo resta la stabilità dei prezzi e la piena occupazione”, ha detto, aggiungendo che qualsiasi mossa sarà guidata dai numeri, non dalle pressioni esterne. La frase suona come una risposta implicita a chi, anche all’interno del Congresso, chiede a gran voce un allentamento della politica monetaria per sostenere la ripresa. Ma la Fed, almeno per ora, si muove con il passo di chi teme ancora le ombre dell’inflazione galoppante vissuta negli anni recenti.

Un equilibrio fragile tra crescita e prudenza


L’attuale fase economica americana è segnata da segnali contrastanti. Da un lato, la disoccupazione resta bassa, la domanda interna è solida e gli investimenti tengono. Dall’altro, il rallentamento della Cina, la crisi energetica europea e le tensioni con Mosca spingono la Fed a evitare mosse avventate. Powell ha lasciato intendere che il prossimo ciclo di tagli potrebbe arrivare solo a fine anno, se non nel 2026, a meno di un’inversione brusca degli indicatori macroeconomici. Nel frattempo, il messaggio è chiaro: niente passi falsi. E per i mercati globali, questa lentezza studiata resta il miglior segnale di continuità possibile.
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