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Funerali di Papa Francesco, Liberazione e visita di Trump: Roma blindata per due giorni

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Funerali di Papa Francesco, Liberazione e visita di Trump: Roma blindata per due giorni

Sarà una Roma mai così sorvegliata quella che vivrà le prossime quarantott’ore. Tre eventi destinati a segnare la cronaca e la memoria collettiva si sovrappongono nel cuore della Capitale: le celebrazioni dell’80° anniversario della Liberazione, i funerali solenni di Papa Francesco e la visita ufficiale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Tre appuntamenti diversi per natura, ma accomunati da un’unica esigenza: garantire sicurezza massima in una città già fragile per conformazione, simboli e flussi.

Funerali di Papa Francesco, Liberazione e visita di Trump: Roma blindata per due giorni

Il piano messo a punto dalla Prefettura di Roma in collaborazione con il Viminale è imponente. Si parla di migliaia di agenti in campo, zone rosse e varchi di accesso controllati, misure di interdizione al traffico, sorveglianza aerea, tiratori scelti sui tetti e controlli anche nei sottosuoli. Una macchina che ha trasformato la città in un presidio costante, quasi da stato d’assedio, nel timore che tensioni sociali, fanatismi religiosi o movimenti estremisti possano approfittare del sovraffollamento per colpire.

L’ultimo saluto a Francesco, il Papa che ha scosso la Chiesa

L’epicentro emotivo è in Vaticano. La Basilica di San Pietro resterà aperta fino a domani sera per consentire l’omaggio dei fedeli a Papa Francesco, spirato pochi giorni fa e già oggetto di una venerazione popolare che travalica i confini del cattolicesimo. Le autorità stimano che saranno oltre 250 mila le persone che sfileranno davanti alla sua bara, mentre sabato mattina si celebreranno i funerali, alla presenza di 170 delegazioni da tutto il mondo. Tra queste, anche quella statunitense guidata da Donald Trump, che ha voluto partecipare in forma ufficiale, accanto a Capi di Stato, sovrani e leader religiosi di ogni confessione.

I dispositivi di sicurezza attorno al Vaticano sono i più stringenti: chiusi al traffico tutti gli accessi all’area di San Pietro, sorveglianza speciale per i percorsi delle delegazioni, pattugliamenti costanti in tutta la zona extraterritoriale. L’area è stata suddivisa in tre cerchi di sicurezza, con l’accesso consentito solo a chi è autorizzato. Sullo sfondo, l’incognita di possibili manifestazioni no vax o anti-papiste, già emerse sottotraccia nelle ultime ore sui canali Telegram delle frange più estremiste.

La Liberazione tra cortei, memoria e preoccupazioni


In parallelo, la città si prepara a ricordare l’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Cortei e manifestazioni si svolgeranno in tutti i municipi, con appuntamenti simbolici nei quartieri della Resistenza: da San Lorenzo al Quadraro, da Porta San Paolo al Ghetto. La presenza delle istituzioni sarà capillare: il Presidente della Repubblica deporrà la corona d’alloro all’Altare della Patria, mentre la premier Meloni e altri esponenti di governo parteciperanno alle celebrazioni ufficiali.

Ma a preoccupare gli apparati non sono tanto i gesti simbolici, quanto il possibile sovrapporsi di manifestazioni non autorizzate, contestazioni, presidi e il rischio di infiltrazioni nei cortei antifascisti. Per questo è stato previsto un contingente di rinforzo della celere, e sono stati attivati i presidi fissi nei punti nevralgici della città. Aumentati anche i controlli nelle stazioni ferroviarie e nei principali terminal del trasporto pubblico, mentre i servizi di intelligence sono allertati da giorni.

La visita di Trump tra diplomazia e tensioni politiche

A rendere il quadro ancora più complesso è l’arrivo di Donald Trump, in visita ufficiale a Roma. Il presidente Usa non solo prenderà parte ai funerali di Papa Francesco, ma ha in agenda anche una serie di incontri bilaterali con il presidente della Repubblica e con la premier. L’ambasciata americana ha alzato i livelli di allerta e ha richiesto una protezione capillare, con blindature delle vie limitrofe all’hotel che ospita la delegazione, disattivazione momentanea del segnale GPS nelle aree sensibili e sorveglianza elettronica rafforzata.

L’impatto sulla città è già visibile. Intere zone del centro saranno interdette alla viabilità ordinaria. Aree come via Veneto, piazza Barberini e via della Conciliazione diventeranno, di fatto, zone off limits per due giorni. Il timore è che la presenza di Trump – polarizzante anche in Italia – possa generare contestazioni spontanee o azioni dimostrative da parte di gruppi antagonisti o ambientalisti.

Roma si affida al suo equilibrio precario

In questo scenario straordinario, la Capitale si affida al suo fragile equilibrio fatto di convivenze forzate, spirito di adattamento e una pazienza collettiva che sarà messa a dura prova. Il Campidoglio, in raccordo con la Protezione Civile, ha attivato un piano di emergenza per la gestione degli afflussi, mentre il Prefetto ha chiesto ai romani di “limitare gli spostamenti non necessari” nella giornata di sabato.

La Roma che si prepara a commemorare la Liberazione, a salutare un Papa e ad accogliere un Presidente, è una città che si muove sotto vetro, sospesa tra memoria e cronaca, tra lutto e diplomazia. Una capitale che, ancora una volta, si ritrova al centro del mondo.

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